Volla. Dopo le “verità” del Pd, l’ex Assessore Festa e l’Avvocato Viscovo, replicano
Volla. Dopo l’assemblea pubblica organizzata dal Pd per fare chiarezza sulle vicende che hanno portato allo scioglimento del consiglio comunale, avvenuto il 2 Marzo scorso, l’ex consigliere di minoranza Andrea Viscovo (Noi Sud) e l’ex assessore all’urbanistica Riccardo Festa (Sel), replicano. “Considerando il susseguirsi cronologico degli accadimenti si può senza dubbio affermare che l’ormai passata amministrazione subisce un decesso in culla – fa sapere in un comunicato l’avvocato Viscovo – cioè muore appena dopo essere nata senza riuscire nemmeno a rendersi conto che aveva avuto la fiducia dei cittadini per concretizzare un programma proposto in campagna elettorale che, impegnati in violente liti tra loro, non hanno nemmeno avuto piu’ il tempo di sfogliare. Le opinioni dell’opposizione possono giustamente essere interpretate come di parte, come di coloro che vogliono strumentalmente portare l’acqua al proprio mulino”.
Le vicende vengono così riassunte in comunicato dall’ex consigliere:
1) Il consigliere Riccio (eletto in SEL) lascia il proprio partito, con la stessa incoerenza politica che viene addebitata ai consiglieri cosiddetti “traditori” della lista civica, solo che in questo caso tale comportamento va bene infatti come dichiara l’ex Sindaco “il consigliere Riccio detto Giovannone viene accolto nella sede PD come S. Antonio o S. Michele”.
2) Nel Consiglio Comunale del 28 ottobre 2013 l’assessore Festa viene estromesso dalla giunta. Festa, in precedenza definito Mandrake, a detta dell’ex sindaco (che lo conosce bene tanto da averlo voluto nella sua squadra con l’importantissimo compito di concretizzare il PUC), diventa all’improvviso la persona che “ ….ha manifestato tutto il suo livore, tutta la sua acredine, la sua saccenza e prosopopea non equiparati a quello che doveva fare. E’ solo un parolaio bravo a scrivere , Festa è bravo ad alimentare solo odio, rancore,livore”…ma il Sindaco si guarda bene dallo spiegarne i motivi. Ovviamente la replica arriva a stretto giro di posta con accuse gravissime da parte dell’esponente di SEL: “ …il PD ed il Sindaco decisero di non perseguire la strada della procedura del pre dissesto perché sapevano benissimo che non ci sarebbero stati spazi per gestire clienteralmente l’amministrazione ed esercitare potere scambiando diritti dei cittadini con favori personali” ed ancora “ ….un gruppo di potere trasversale, composto da politici locali, costruttori, tecnici di fiducia, portatori di interessi illegittimi e di consenso elettorale, è responsabile di avere bloccato un tentativo di produrre un serio , equilibrato e regolamentato processo di sviluppo per sostenere interessi di parte a scapito della collettività”.
3) Si apre così la crisi politica. Inizia la guerriglia:
La Lista Civica in data 03/03/2014 produce un documento in cui sottolinea come “l’amministrazione ha smarrito la strada … fallendo sul piano della dimensione etica”. Anche il PD, unico partito di maggioranza in consiglio ed in giunta, iniziando la campagna di delegittimazione del Sindaco stesso,che aveva indossato la maglietta del PD per i lunghi cinque anni della passata Amministrazione come capogruppo di opposizione, in un documento del 05/03/2014 , scrive “…..ha fatto uso di terrorismo psicologico ed è dotato di scarsa autonomia di pensiero, si è rinchiuso nella torre d’avorio circondato da cattivi consiglieri, adulanti cortigiani ed infedeli ciambellani……è entrato a gamba tesa nel lavoro dei suoi collaboratori svilendone la credibilità, minandole l’autorevolezza e la dignità politica agli occhi della giunta o peggio ancora dei funzionari comunali…. Sindaco incapace e fallimentare”.
Chiunque dotato di un minimo di dignità, abbandonato e vituperato dal suo stesso partito, avrebbe rassegnato le dimissioni ma l’attaccamento alla poltrona è troppo forte. Si va avanti.
Interviene anche la dott.sa Buonocore chiedendo l’ azzeramento dell’Esecutivo specificando di “non chiedere cariche e assessori ma solo un deciso cambiamento di rotta”;
4) Nonostante tutto però la crisi perdura e il paese continua a sprofondare ma la maggioranza ha ben altro a cui pensare. Il 16 ottobre 2014, il Sindaco, forse riacquisendo un barlume di lucidità, annuncia le sue dimissioni apparendo deciso a ritornare alle urne. Ma è solo una strategia politica. Infatti, con il protocollo n. 18728, la mattina del 3 novembre 2014, le ritira.
– il 13 novembre 2014 il Sindaco rompe gli indugi e nomina una “nuova” giunta, ma in realtà conferma tutti gli ex assessori con l’aggiunta della dott.sa Buonocore che con il suo voto aveva successivamente consentito l’approvazione del bilancio e che appena otto mesi prima affermava di “non chiedere cariche e assessori ma solo un deciso cambiamento di rotta”
– al dimissionario Aprea subentra il sig. Raciti che in consiglio comunale denuncia “uno strano andamento dell’amministrazione” tanto che in risposta alle sue denunce, riceve una richiesta di chiarimenti firmata dal segretario generale comunale: “Vista la sua interrogazione del c.c. del 17-12-2014, visto il contenuto della stessa, la invito, in qualità di responsabile dell’anticorruzione, ai sensi del vigente piano anticorruzione del comune di Volla, ad effettuare per iscritto una segnalazione in merito ai fatti, alla sottoscritta o alle forze dell’ordine, per gli adempimenti di competenza”
– lo scontato epilogo è datato 02/03/2015. Dopo due anni e mezzo di “vuoto amministrativo e di totale empasse”, in consiglio comunale il capogruppo del PD Viola, legge un documento imponendo al sindaco le linee guida per il proseguimento dell’amministrazione, il sindaco furente minaccia le dimissioni ma prima di lui nove consiglieri comunali, decidono di porre fine a questa drammatica farsa e firmano il documento che pone fine alla amministrazione” Guadagno/Navarra/o.
“È giunto il momento di andare oltre e valorizzare una città piena di risorse e di gente che l’ama. Ricominciamo insieme dai cittadini, che devono ritornare protagonisti della vita politica e sociale. Restituiamo a Volla la dignità che merita”, conclude Viscovo.
“Ci sono due elementi che appaiono subito evidenti: la quasi totale assenza dei cittadini, c’erano solo i loro quadri di partito e alcuni addetti ai lavori di formazioni politiche di opposizione; e la mancanza dell’ex sindaco – fa invece sapere l’ex assessore all’urbanistica Riccardo Festa, riferendosi all’assemblea pubblica di Domenica 22 Marzo – Se si tiene conto che il Pd è stato eletto alle scorse elezioni comunali con 2444 voti, ci si rende subito conto del divario esistente tra il consenso di allora e il disinteresse di oggi. Nonostante questo evidente segnale di distanza, dato dai loro elettori, derivante dal fallimento amministrativo, hanno rinunciato ancora una volta a fare una seria e circostanziata analisi politica partendo dai tanti errori commessi, dalle responsabilità enormi, e dai fatti che hanno caratterizzato il loro percorso amministrativo – continua – Credo che sia oggettivamente un errore criminalizzare una comunità politica che generalmente è articolata, che comprende oltre gli aderenti, gli attivisti e anche coloro che, votandola, in essa si riconoscono; ma, sarebbe altrettanto sbagliato immaginare che quella comunità possa continuare a essere rappresentata dalle stesse persone responsabili del disastro che abbiamo di fronte. Quindi nessuna criminalizzazione, sarebbe un errore, ma certamente il popolo di quella ex sinistra rappresentata dal Pd locale dovrà individuare una seria alternativa a questo – conclude – Non sarà semplice la ricucitura tra gruppo dirigente ed elettorato. Non lo sarà nemmeno tra sindaco e gruppo dirigente del suo partito”.
Luana Paparo
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