“Così ho salvato il mio ristorante dall’Inferno“. Don Antonio gestore della “Terrazza Due Golfi“, ristorante sito sulla salita al Gran Cono di Ercolano, ha raccontato come, assieme ai suoi figli e dipendenti, nella giornata di ieri, ha combattuto le fiamme del vasto incendio che ha finito per devastare un’ampia area del Parco Nazionale, riuscendo a salvare la sua attività e ad impedire che le fiamme raggiungessero altre aree della Riserva protetta.
“Abbiamo visto un piccolo incendio alle spalle di Via Vesuvio e abbiamo immediatamente avvertito vigili del fuoco, polizia e carabinieri. – ha raccontato il gestore – In pochi minuti, causa il caldo e il vento secco, l’incendio è divampato notevolmente finendo per raggiungere il mio ristorante. Assieme ai miei figli e ai miei dipendenti, con cisterne, estintori e pompe, abbiamo lottato contro le fiamme. I vigili del fuoco sono arrivati dopo circa una mezz’oretta dalla prima chiamata; la polizia municipale ci pregava di abbandonare l’area perchè la situazione era diventata ormai troppo pericolosa. Non potevo lasciare la mia attività alle fiamme. Tutto sarebbe stato distrutto dall’impeto dell’incendio e così abbiamo continuato a combattere per molto tempo contro il fuoco, impedendogli anche di raggiungere anche altre aree della riserva protetta. Stamattina, evidentemente a causa di qualche altro rogo che ancora non era stato sedato, nuove fiamme hanno distrutto centinaia di ettari alle nostre spalle. Fortunatamente l’ottimo lavoro delle forze dell’ordine e, soprattutto, dei vigili del fuoco, impegnati da ieri a spegnere il fuoco con ogni mezzo, ha impedito che accadesse il peggio”.
Ancora da accertare la natura dell’incendio ma Don Antonio sembra non avere dubbi: “Sarà stato qualcuno che avrà voluto smaltire qualche carico di immondizia coi roghi. Ogni anno accade questo, soprattutto in Estate. Credevamo che dopo gli incendi dello scorso anno e di due anni fa, non potesse accedere di peggio. E invece credo che quello di ieri sia stato ancora più pericoloso e grande degli anni passati“.
“L’alba del giorno dopo” è un’alba di fuoco per Ercolano e il Parco Nazionale del Vesuvio. Una nube di fumo staziona sul cielo dei comuni vesuviani, dove sorvolano i canadair impegnati, da ieri pomeriggio, a sedare le fiamme, e quasi impedisce la vista del cratere del vulcano. Percorrendo la salita al gran cono, passando per San Vito al Vesuvio, contrada di periferia che rappresenta il punto d’accesso del Comune degli Scavi per ‘area protetta, tra piccoli roghi non ancora domati e vegetazione distrutta ormai dalle fiamme, incontriamo Padre Marco Ricci, prete antibiocidio, le cui denunce hanno permesso il rinvenimento di oltre cento fusti tossici interrati in una della cave della zona: “Altro rogo tossico. Parlando con gli uomini della protezione civile, ci è stato detto che assieme alla vegetazione hanno preso fuoco anche eternit, materiale di risulta e, dunque, rifiuti speciali e pericolosi. – ha detto il parroco, organizzatore assieme al Comitato Ambiente Vesuvio, la scorsa settimana, di una marcia in pieno centro a Ercolano per dire “no alla terra dei fuochi vesuviana” – Incredibile come dalla manifestazione della settimana scorsa i roghi siano addirittura aumentati. Non ne possiamo più. Chissà come andrà a finire?!”.
Ancora fiamme, dunque, nelle aree del Vesuvio, tra Torre del Greco ed Ercolano. Nella giornata di ieri erano stati evacuati a scopo precauzionale anche alcuni alloggi, mentre sul posto sono stati fatti intervenire diversi Canadair per coadiuvare nelle opere di spegnimento vigili del fuoco e Forestale: “Stanotte non siamo riusciti a dormire per la puzza e per il fumo” – il commento di molti tra i residenti della zona
L’area interessata si trova a ridosso dell’ex ristorante la Siesta e vista la vastità delle fiamme e il fumo nero che ha invaso la zona, per evitare ulteriori problemi, era stato bloccato l’accesso dei bus per turisti fino all’ingresso del Gran Cono a quota mille. Accesso stamattina riaperto, nonostante il nuovo incendio contro cui, fino a qualche minuto fa, si sono battuti protezione civile, vigili del fuoco e forze dell’ordine, impegnati da ieri in una ardua lotta contro l’Inferno. “Ieri ho nuovamente incontrato il Prefetto per l’invio dell’Esercito per fronteggiare questa emergenza. – il commento del sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto – Spero sia questione di giorni. Nel frattempo, grazie a Vigili del Fuoco, alle Forze dell’ordine e alla Protezione Civile per il lavoro svolto“.
Foto e Video a cura di Andrea Sarno
Testo a cura di Dario Striano
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