(Video e Foto) Terra dei Fuochi sotto il Vesuvio. La Commissione Parlamentare Ambiente in visita a San Vito (Ercolano)
Questa mattina la Commissione Parlamentare Ambiente si è recata a Contrada Castelluccio di Ercolano per visitare quella che è considerata la Terra dei Fuochi vesuviana: San Vito, luogo d’accesso del Comune degli Scavi al Parco Nazionale del Vesuvio.
In basso la splendida vista del Golfo di Napoli, in alto la vetta dell’imponente vulcano: dalla strada periferica ercolanese, completamente invasa da rifiuti di vario genere, e scenario di continui incendi e roghi, i parlamentari, accompagnati dal sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, e scortati dagli uomini della Forestale, dell’Arpac, del Noe, della Polizia municipale, dei Carabinieri, della Protezione Civile e della Polizia di Stato, hanno osservato lo stato di degrado in cui versano le vie che conducono al cratere, escluse completamente dal programma Ercolano Capitale della Cultura, e la discarica abusiva di Cava Montone, dove lo scorso anno furono rinvenuti 87 fusti tossici, risalenti agli anni 80 ed interrati a due passi dalle coltivazioni di pomodori: “La cava è stata coltivata a fine anni 70 e inizi anni 80.- hanno spiegato i tecnici del corpo Forestale ai parlamentari – Residui urbani non vi sono stati trovati. Così come non vi dovrebbe essere traccia di percolato in profondità. Carotaggi non sono stati fatti ma sarà la Procura a valutare la necessità o meno di farli. In ogni caso, dalle analisi condotte, non vi sono indizi di una contaminazione della falda acquifera a 40 metri di profondità.“.
I componenti della Commissione Ambiente sono stati pure informati delle condizioni dell’Ammendola-Formisano: in arte la “Collina del disonore”, proprio come il film di Sidney Lumat del 1965, ambientato in un campo di prigionia inglese nel deserto. Più che un campo di prigionia, un luogo di sofferenza e di morte, data la tremenda fine di alcuni dei suoi reclusi. La collina, sita accanto ai siti di stoccaggio, proprio come la “collega cinematografica”, viene considerata, a detta di molti residenti della frazione ercolanese, un simbolo di “morte e sofferenza”. 300 metri di altezza, formatisi probabilmente in poco meno di 30 anni, col netto sospetto dell’interramento di rifiuti speciali, tossici e pericolosi, si ergono imperiosi sovrastando il panorama vesuviano. Da lontano può sembrare un paradiso naturalistico, ma basta avvicinarvisi percorrendo via Filaro, per capire che si tratta di un vero e proprio inferno: sul fianco della collina un telone verde continua a coprire l’intera area dello stoccaggio del 2008, nel tentativo, vano, soprattutto nei giorni di pioggia, di contenere il percolato che “strasborda” nel terreno circostante.
“Abbiamo convocato la Commissione Parlamentare per far conoscere al nostro governo la situazione di degrado in cui versano alcuni siti del nostro meraviglioso Parco Nazionale del Vesuvio” – hanno detto l’Assessora all’Ambiente, Giuliana Di Fiore, e la Presidente della Commissione Ambientale del Comune di Ercolano, Assia Riccio – Non è possibile che in territori come questo, dove per mettere un’insegna pubblicitaria devi scontrarti con legge e burocrazia, siano addirittura tollerati gli svernamenti illeciti di rifiuti. Chiediamo da Roma un intervento serio per risolvere la questione Terra dei Fuochi vesuviana e quindi per la bonifica dell’Ammenda Formisano. La Regione Campania si è già impegnata e continuerà a farlo per la riqualificazione dell’area di Cava Montone, mentre noi come amministrazione comunale ci stiamo impegnando ad un progetto, chiamato Life, e co-finanziato con il CNR, l’Arpac e la Federico II per monitorare il tasso di inquinamento di acqua, area e terra e per condurre una relazione approfondita tra le patologie e l’inquinamento nel nostro Comune. E’ il compito di un’amministrazione trasparente dire la verità e andare così oltre sia il semplice allarmismo che l’occultamento dei problemi. In ogni caso, a breve, installeremo, gratuitamente, anche delle centraline per tenere sotto controllo l’elettrosmog a San Vito“.
La visita dei parlamentari ad Ercolano è stata così occasione anche per parlare del mancato rilancio del Parco Nazionale del Vesuvio, ente ancora in attesa di eleggere un suo presidente: “Non è possibile che questo meraviglioso sito non abbia ancora oggi un Presidente e un direttivo. – ha detto il primo cittadino Ciro Buonajuto – Bisogna provvedere subito e superare questo commissariamento che si limita solo all’ordinario. Non ci può essere sviluppo senza degli interventi seri e senza una politica comune e sinergica tra i Comuni che fanno parte del Parco“.
La Commissione, una volta completata la terza tappa del tour delle “discariche campane” (le prime due nel casertano e nell’Area Nord di Napoli), si è messa in viaggio per visitare Giugliano, Nevano e il termovalorizzatore di Acerra. Domani sarà la volta dell’avellinese; mentre dopodomani i parlamentari saranno prima al Porto di Napoli e poi a quello di Salerno.
Dario Striano
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