(Video e Foto) “Benvenuti nel Terzo Mondo”: le problematiche di Via Patacca, periferia di Ercolano, San Giorgio a Cremano e San Sebastiano

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Sacchetto e rifiuto selvaggio, sversamenti illeciti, abusivismo, fogne a cielo aperto, allagamenti, roghi tossici e muri pericolanti: benvenuti a Via Patacca, periferia dei comuni vesuviani di San Giorgio a Cremano, Ercolano e San Sebastiano al Vesuvio. Paesaggio di campagna, spesso usato come scorciatoia dagli automobilisti (sovente sfreccianti in controsenso), perché crocevia di strade che collegano i comuni vesuviani del circondario. Scenario da “Terzo Mondo” alle spalle del centro cittadino di San Giorgio e della sua elegante Piazzetta Cappella del Pittore, sulla quale riversa la sua “rabbia di periferia” nei giorni di cattivo tempo, quando fiumi di fango e liquame, provenienti dall’alveo, invadono “le belle vie” della città di Troisi, scendendo fino a Via Manzoni, fulcro del commercio cittadino.

13023210_10209121307540780_472522721_nSpinti dalle segnalazioni di un cittadino di Via Luca Giordano che da anni subisce le problematiche della via limitrofa, Luigi Russo, Presidente di un comitato cittadino che da anni si batte per la risoluzione dei problemi che attanagliano i  circa 300 nuclei famigliari residenti del luogo, noi de l’Ora Vesuviana, ci siamo recati in zona per fotografare la triste realtà della strada angusta, buia e isolata nella zona nord di San Giorgio. Luigi Russo ci mostra subito alcune riprese video fatte durante i giorni di pioggia, quando un torrente di melma e rifiuti vari, proveniente dall’alveo di Ercolano, trasborda fino a raggiungere le vie del centro cittadino. Il vulcanico e agguerrito “masaniello” del posto ci accompagna, poi, lungo la strada fino a confine con la vicina San Sebastiano al Vesuvio, indicandoci le allarmanti situazioni di degrado.

 

13046056_10209121307420777_44616227_n.pngLa strada, nella parte di competenza di San Giorgio, si presenta abbastanza pulita, anche se non mancano sacchetti selvaggi e tracce di fogne a cielo aperto e di svernamenti di rifiuti che emergono dai terreni di campagna, coperti (ma non troppo), da muri pericolanti. La puzza di fogna diviene sempre più insopportabile, man mano che ci si avviciniamo alla zona di competenza di Ercolano, dove non mancano resti di roghi tossici e materiali pericolosi, depositati sul ciglio della strada. Mentre macchine e camion sfrecciano,  in controsenso, nella stretta via, nonostante i dossi appena installati dall’A.C diretta dal sindaco Zinno, incontriamo alcuni residenti del posto che ci segnalano l’impossibilità di accompagnare persino i figli a scuola nei giorni di pioggia, quando un torrente in piena rende arduo il solo e semplice gesto di uscire di casa: “Ricordiamo di far parte di un Comune soltanto quando dobbiamo pagare le tasse – ci dicono i residenti – ma la verità è che questa è terra di nessuno“.

DSC_0056 Giunti a monte della via di periferia, ci ritroviamo dinanzi ad uno stretto tunnel maleodorante che percorriamo, tra la “natura contaminata“, fino ai pressi della fogna da cui ha origine il fiume di fango e liquame: “Questo tunnel si riempie superando il metro e mezzo in altezza nei giorni di pioggia – ci racconta Luigi Russo – dopodiché la colata di fogna e fango finisce per strabordare sulla strada, e trascinando con se i rifiuti selvaggi, depositati illecitamente sul posto, arriva sino a Piazzetta della Cappella del Pittore finendo per allagare i garage, gli scantinati e i palazzi limitrofi. Non ne possiamo più. Ci parlano da anni di progetti di restyling di svariati milioni di euro che dovrebbero riqualificare la zona che mai, però, secondo me, saranno iniziati e/o portati a compimento. Dicono che  siamo tutti abusivi, ma io abito in un palazzo dell’800, molti poi hanno goduto di sanatorie anni addietro, e in più paghiamo regolarmente le tasse e quindi non vedo il perché dobbiamo essere costretto a lamentarci delle stesse cose, a conoscenza di tutti, da tantissimo tempo. Le istituzioni dei vari Comuni dovrebbero cercare di risolvere congiuntamente le problematiche del posto, ma a distanza di anni, nulla è cambiato. Nonostante l’avvicendarsi delle varie Giunte e dei veri governi cittadini. Capiamo le condizioni disastrose delle casse degli enti, ma è possibile mai che nel 2016 dobbiamo essere costretti a vivere così?! A vivere con la preoccupazione durante il cattivo tempo?! Costretti a rintanarci come topi in casa durante i temporali?! Possibile che non si riesca ad accedere a fondi pubblici per la riqualificazione dell’area?! Nonostante due consigli comunali riguardanti il degrado della zona, la situazione è rimasta sempre la stessa. La soluzione non può essere l’installazione di qualche dosso e la creazione di stretti tombinicaditoie che non riescono a contenere un torrente in piena, inquinato e maleodorante. Non ne possiamo più“.

Il Sindaco Giorgio Zinno non si è sottratto alle nostre domande, e ai nostri taccuini ha prontamente illustrato i suoi progetti per il rilancio della zona: “Abbiamo stanziato nel piano triennale circa 6 milioni di euro per il restyling di molte aree cosiddette periferiche puntando sulla programmazione. – ha detto il primo cittadino – In particolare per via Patacca, per cui, rispetto alla “regimentazione” delle acque, stiamo valutando le soluzioni meno gravose per la città anche economicamente. Siamo al lavoro anche sulla questione “rifiuti” che vengono spesso sversati in quella zona in maniera illecita. Rispetto a questa vicenda dobbiamo prendere atto che è un’area al confine con Ercolano e che si trova dunque a convivere con comportamenti spesso illeciti e non dipendenti esclusivamente dai cittadini sangiorgesi; tuttavia abbiamo comunque aumentato i controlli ed effettuato in qualche occasione la rimozione straordinaria dei rifiuti. Invece sul problema del transito pericoloso sempre in via Patacca sono stati già apposti i dossi per rallentare il traffico veicolare e mettere in maggiore sicurezza la strada, come era stato richiesto dai residenti”.

Dario Striano

 

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