(VIDEO) BARRIERE ARCHITETTONICHE VESUVIANE – Granatello, portici di San Sebastiano e Scavi di Ercolano: comincia il nostro tour per documentare l’accessibilità ai disabili dei nostri territori
Comincia il nostro “Carrozzella-tour”: un viaggio che noi de l’Ora Vesuviana abbiamo intrapreso, la scorsa settimana, per documentare quanto i centri d’attrazione, culturale e non, del nostro territorio siano accessibili, o meno, alle persone diversamente abili.
E’ un viaggio che in questo nostro primo articolo ha visto protagonista il nostro corrispondente Enzo Piccirillo, giovane sansebastianese laureando in giurisprudenza, affetto da diversi anni da una rara malattia che lo costringe a vivere su una sedia a rotelle, prima al Granatello di Portici, molo borbonico ricco di storia, divenuto ormai centro nevralgico della movida vesuviana; quindi, ai portici di San Sebastiano al Vesuvio, la strada dello shopping dell’ex piccola Svizzera; e, infine, agli Scavi di Ercolano, sito archeologico dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco che rende celebre la cittadina alle falde del Vesuvio.
Il nostro percorso comincia dal Granatello di Portici, dove il recente piano di Viabilità, varato dall’Amministrazione comunale con l’istituzione di una Zona a Traffico Organizzato particolarmente discussa in città, non tiene conto delle difficoltà che può incontrare una persona diversamente abile. Due entrate su tre al molo borbonico risultano assolutamente inaccessibili per la nostra carrozzina; la rimanente, quella indicata da un cartello come discesa senza barriere architettoniche, è invece, un vero e proprio percorso ad ostacoli, caratterizzato dall’assenza di marciapiedi (e di marciapiedi a norma) e dalla presenza di un basolato storico che rende ardua la passeggiata. Basolato storico che è stato ricoperto, in un punto, da una colata di asfalto per permettere l’installazione di una sbarra (che “regola” il flusso degli autoveicoli), mentre ai lati della carreggiata non vi è traccia di alcuna modifica o manutenzione per rendere agevole il tragitto ai disabili. Paradossale il fatto che, dopo una campagna elettorale in cui il candidato sindaco Enzo Cuomo, eletto poi primo cittadino della città della Reggia, ha parlato, più volte, di immaginare di una “città più vicina ai disabili e agli ultimi”, la prima azione della nuova amministrazione sia stata quella di permettere la costruzione di una sbarra che limita l’accesso al Granatello. L’eliminazione, invece, delle catene che fino alla settimana scorsa impedivano il passaggio alle carrozzine verso la banchina superiore del molo (la banchina adiacente alla ferrovia è ancora oggi inaccessibile), dove ogni sera si riuniscono centinaia e centinaia di giovani, fanno sperare in un tentativo da parte dell’amministrazione comunale di avvicinarsi alle esigenze dei diversamente abili. Mancano, ancora, però, lungo la passeggiata superiore del porticciolo le vie d’emergenze con rampe che permettano la salita e la discesa per disabili.
Situazione diversa a San Sebastiano al Vesuvio dove i “portici” risultano esser stati modificati, rispondendo abbastanza bene alle persone con disabilità. Le rampe di salita e discesa e gli attraversamenti pedonali sono a norma; la rampa vicina alla Chiesa, purtroppo, è ancora troppo ripida e impercorribile al nostro Enzo, qualora decida di scendere da solo per le vie del Centro. Basta cambiare marciapiede, poi, per trovarsi in una zona completamente inaccessibile. Le strisce pedonali che dai portici conducono al lato opposto non trovano una rampa d’accesso agevole per la carrozzina. I negozi sono completamente inaccessibili ai disabili e radici di albero e strade dissestate rendono arduo il nostro percorso.
Da San Sebastiano ad Ercolano o, meglio, all’antica Herculaneum e ai suoi Scavi, parzialmente accessibili ad Enzo e a chi, come Enzo, è costretto a vivere su una sedia a rotelle. L’accesso per le persone con disabilità e agli accompagnatori, qui, è completamente gratuito; accessi, bagni e shops sono costruiti a misura di diversamente abili; il percorso all’interno, invece, è ancora troppo arduo per chi decide di affrontare il tour dell’antica Resina con una carrozzina. “Era preventivabile dato che si tratta di un sito archeologico di circa 2000 anni fa – dice il nostro Enzo – Sono, comunque, contento di aver visto per la prima volta gli Scavi. Quante bellezze che possiede il nostro territorio. Mi piacerebbe visitarle tutte. Si è troppo poco turisti della propria città. Spero, a breve, di potermi godere l’intero percorso senza affrontare alcuna difficoltà. Mi piacerebbe vedere la parte nuova; quella con gli scheletri e i teschi che non ho potuto visitare a causa della scalinata. Magari, in futuro, ci riuscirò…”
Florinda Valoroso, Enzo Piccirillo, Dario Striano
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