VIcenda So.fi.coop, la città in ginocchio chiede aiuto alle istituzioni
Somma Vesuviana – La vicenda di cui vi parliamo parte nel 1979 quando il Comune di Somma Vesuviana assegnò alla società SO.FI. COOP, oggi in liquidazione, il diritto di superficie con la Convenzione 2188 del 1979. Negli anni successivi furono definite atti aggiuntivi per modificare i volumi di costruzione e inquadrare le aree di costruzione. Superata la fase di convenzione aggiuntiva, negli anni 1986/87 furono emessi decreti di occupazione temporanea e urgenza notificati ai proprietari dei terreni. Si avvisavano così i proprietari terrieri che la società SO. FI. COOP. prendeva possesso dei suoli . Nel luglio 1987 la società si immetteva nel possesso delle aree. In virtù della Convenzione 2188/79 la SO. FI. COOP. si impegnava a pagare le indennità previste per i proprietari dei terreni ma, salvo somme irrisorie date come acconti, le indennità ad oggi non risultano saldate nonostante la cessione bonaria dei suoli. Ragion per cui i proprietari dei terreni citarono tanto il comune di Somma Vesuviana, quanto la società finanziaria SO. FI . COOP. a titolo di risarcimento danni. Le sentenze hanno visto la condanna dell’Ente che ha provveduto al pagamento delle indennità liquidate per la maggior parte dei proprietari mentre la parte restante si trova tuttora con giudizi pendenti. L’atto pubblico di trasferimento e il saldo mai liquidato non poteva per questo essere definito in sede notarile. La società nel 1992 effettuava contratti preliminari di compravendita con privati cittadini prevedendo il pagamento dell’immobile con cambiali e l’accollamento di un mutuo a cui doveva seguire l’atto notarile, mai avvenuto per il mancato titolo di proprietà dei terreni da parte della società. Infatti il decreto di esproprio dei terreni non veniva mai emesso. I promittenti acquirenti in mancanza dell’atto notarile più volte richiesto a gran voce in tutte le sedi, pur volendo, sono stati impossibilitati nel pagamento delle rate di mutuo che risulta tutt’ora intestato alla società alla quale sono stati erogati i soldi; pertanto l’eventuale pagamento sarebbe stato solo e per conto della stessa So.Fi.Coop. Trascorsi 20 anni l’istituto mutuante, oggi Banco di Napoli che ha ceduto il credito alla Sofir fiduciaria, dovendo recuperare il credito emesso, ha richiesto e ottenuto dal giudice la vendita degli immobili con procedura esecutiva di esproprio N.254/2010 rendendo l’ipoteca “iscritta” all’atto di erogazione del mutuo. Ipoteca iscritta non sugli immobili, ma sui terreni di cui il proprietario non è la società SO.FI.COOP. La vendita è stata disposta dal Giudice dell’esecuzione che ha ritenuto legittimo vendere gli immobili anche se il suolo non è di proprietà della SO.FI.COOP. in contraddizione con tutte le sentenze precedenti. L’attuale amministrazione è intervenuta a fine novembre e successivamente a Febbraio del 2016 con delle determine comunali dove dichiara l’esigenza di procedere con “azioni amministrative” a tutela della Comunità di Somma Vesuviana che il comune ha individuato ( Determina comunale del 27/11/2015 n. 2693 Atto 119) in provvedimenti di revoca della concessione a suo tempo data alla Società So.Fi.Coop., S.p.A., ora SO.FI. Coop. S.r.l. in liquidazione, o di decadenza per le plurime e reiterate violazioni contestate; sia azioni giudiziarie per il recupero delle somme pagate a seguito di sentenze nei confronti dei proprietari espropriati e mai liquidati dalla Concessionaria. Prima una manifestazione per far accelerare il percorso già iniziato dall’Amministrazione con le Determine comunali N. 119 del 27/11/2015 e n.26 del 18/02/2016 per giungere alla revoca della Convenzione e la sospensione dell’esecuzione immobiliare in corso. Dopo, un nuovo incontro tra Sindaco e consiglieri che hanno ricevuto una rappresentanza dei promittenti acquirenti per avviare una soluzione per evitare che 50 famiglie siano sgomberate dalle forze dell’ordine e si ritrovino privati della loro abitazione. Evitando di seguire una procedura pubblica, si è auspicato per un accordo tra le parti e il Comune di Somma Vesuviana come mediatore tra Banche – SO. FI. COOP. e promittenti acquirenti. Con l’augurio di una risoluzione definitiva di questa vicenda, ci si affida alla capacità degli amministratori di gestire con cautela le fasi successive della trattativa per rendersi garanti dei diritti di tutti i cittadini.
Anna Coppola
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