Verso le Regionali – Massimo Paolucci: “Non posso più tacere, lascio il partito”. Parla Carlo Aveta (la Destra) voto il Pd perché Caldoro ha fallito

massimo paolucci pds

Non trova pace il Partito Democratico. In polemica con il partito per la gestione delle primarie in Campania, l’europarlamentare Massimo Paolucci annuncia in una lettera agli elettori che lascia il Pd. “Con dolore, ma coerente con le mie convinzioni – scrive – ho deciso di lasciare il Pd. Continuerò con serietà il mio lavoro di parlamentare europeo nel Gruppo Socialisti e Democratici in Europa (di cui fa attualmente parte, ndr) se accetteranno la mia richiesta di adesione. Ho sempre pensato, e continuo a pensare – spiega Paolucci – che il Pd sia la nostra casa naturale, lo storico approdo delle diverse esperienze e culture del centrosinistra italiano. Ho difeso questa tesi anche quando il mio dissenso su alcune scelte compiute da Renzi era molto forte. Quel che non posso tollerare è vedere il mio partito trasformarsi geneticamente. Quel che non posso sopportare è l’ipocrisia, la doppia morale. Tutti, a Napoli e a Roma – aggiunge – sanno che le nostre prossime primarie saranno un grande revival di Forza Italia. Tanti sanno che sotto i nostri occhi si definiscono accordi con interi settori del centrodestra, con i protagonisti della stagione cosentiniana. Tutti, tanti, sanno ma nessuno interviene. Un clamoroso scaricabarile. Alla pochezza e alla miseria campana – prosegue Paolucci – si somma una sconcertante irresponsabilità del Pd nazionale, che da mesi si ostina a lasciare incancrenire una situazione divenuta ormai insostenibile. Una cosa è sostenere l’autonomia del partito locale, altro è girare la testa dall’altra parte”.

“Siamo colpiti dalla scelta del nostro europarlamentare Massimo Paolucci che tanti di noi hanno sostenuto alle scorse elezioni europee”. Cosi’ in una nota Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, ed Enzo Amendola, deputato Pd. “Comprendiamo l’amarezza di Paolucci per la vicenda politica del Pd in Campania e per come in questi mesi si è sviluppata a discapito di chi, come Massimo, lavorava a rafforzare il profilo politico-programmatico del partito. Ci auguriamo, con rispetto politico e personale, che Massimo riconsideri questa scelta, non per sminuire le sue ragioni, ma per continuare a lavorare come abbiamo fatto in questi ultimi anni nella sola esclusiva dedizione alla passione politica”.

carlo aveta

“Apprendo dalla stampa che Massimo Paolucci – affida il suo commento a Facebook il consigliere regionale Carlo Aveta, eletto nelle file de La Destra e ritratto assieme al sindaco di Salerno Enzo De Luca, di cui si è sempre detto sostenitore – avrebbe abbandonato il PD perchè orde di barbari di Forza Italia sarebbero in grado di condizionare il risultato delle primarie del Pd. In queste ultime settimane ho evitato di entrare nella polemica legata alle primarie, semplicemente perchè il PD non è il mio partito e perchè Cozzolino, De Luca e Nicolais (rigorosamente in ordine alfabetico) sarebbero, a mio avviso, ottimi presidenti della Campania. Non posso esimermi, però, nell’esprimere considerazioni ed interesse sul futuro della mia Regione e della mia terra, non governata negli ultimi cinque anni. Mi rendo conto che Paolucci era impegnato a Roma e Bruxelles, non poteva seguire cosa accadeva in Regione, non poteva sapere chi si opponeva al sistema Caldoro, Cesaro e Martusciello, chi, nonostante eletto in maggioranza, ha scelto, in tempi non sospetti, la complicata ed apparente improvvida strada dell’oppositore. Non sono di Forza Italia ed evidentemente quel comunicato non è rivolto al sottoscritto, ma come potrebbero alcuni sparuti esponenti di un partito dell’11% influenzare le primarie di un partito del 40%? Mi auguro che nessuno voglia togliere ad un incensurato, prosciolto dalle note vicende che hanno coinvolto tutti i consiglieri d’Italia, il diritto all’elettorato attivo e passivo, che eserciterò liberamente, con la convinzione di fare l’interesse della mia regione. Domenica non voterò alle primarie, farò di più, sosterrò il candidato che uscirà vincente alle elezioni di maggio, per liberare la mia regione dal governo del nulla, dal governo dei quattro amici al bar, dall’oligarchia e dall’arroganza di pochi!”. Certamente un bel clima.

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