VERSO IL VOTO A SANT’ANASTASIA – L’appello di Giulia la sindaca bambina e la chiusura della campagna elettorale
Sant’Anastasia – “Devo ricordare al nostro paese che esistono i bambini. Prometto che ci saranno posti adatti ai bambini, puliti e sicuri, che potremo giocare al parco, nel nostro parco e non quello di un altro paese più lontano, non ci piace stare tanto tempo in macchina. Prometto che non dovremo aver più paura di farci male cadendo su un pezzo di vetro di una birra che uno dei “grandi” ha bevuto e buttato lì. Prometto che farò aggiustare tutte le giostrine arrugginite e lasciate come spazzatura insieme ad altra spazzatura brutta e puzzolente. Andremo tutti al laghetto dove ci sono le ochette e lo puliremo perché adesso sembra una pattumiera. Prometto che ci sarà uno dei grandi a sorvegliare i nostri spazi, così le mamme non dovranno trascinarci via con il braccio quando arrivano i ragazzi che fumano strane sigarette senza filtro seduti sulle nostre altalene. Passeremo tanto tempo all’aperto con i nonni e con i papà e le mamme. Prometto che mi ricorderò di tutti i bimbi che hanno bisogno di aiuto, perché non tutti hanno il mio sorriso e non tutti hanno chi li protegge.
Prometto che non mi dimenticherò dei grandi, quando sarò il Sindaco, anche se loro si dimenticano di noi. Piccoli sindaci crescono. Giulia ha due anni e non sembra abbia potuti scrivere queste cose, non le ha scritte infatti, ma raccontate alla mamma, al papà e ai nonni. E se il nonno si chiama Salvatore Leonessa, patron delle pasticcerie, dei bar e dei Giardini di Villa Giulia, il vademecum delk sidnco bambina fa notizia eccome. Giulia ha il suo slogan “Io non vi prometto un buon paese, ma un paese buono”. Stasera a Sant’Anastasia si chiudono le campagne elettorali. “Mi candido contro il derby per favorire la rinascita di uan città affossata e chiusa che non da spazio a meritocrazia e a buone pratiche per i giovani”. Dice Mario Gifuni, presidente de lConsiglio Comunale uscente. In una città come la nostra si deve far leva su due cose per ridare speranze ai cittadini: onestà e meritrìocrazia. Dare a tutti la stesa possibilità e non favorire nessuno se non lasciar vincere il più bravo. Questo purtroppo non accade in città e la politica è diventata una faida familiare, a cui un gruppo di cittadini perbene, appassionati di politica ha deciso di dire no. Siamo per il merito, per la crescita della collettività intorno a un’idea e non ad affari di famiglia dove zio e nipote fanno la staffetta facendoasi la guerra. Vogliamo una città che al centro metta cultura e socialità. Crescita e legalità”. Stesera chiuderanno le campagne elettorali tutti icandidati. Gifuni e Cozzia, il candidato del Pd si sono affiancati ai big della politica nazionbale, Carmine Esposito e Lello Abete, sindaco uscente, al loro elettorato. “E’ arrivato il momento di dire basta al declino di una città” ha chiosato invece Carmine Esposito, oggi sicuro di una rimonta che contro la corazzata del sindaco uscente sembrava impossibile. “Dobbiamo e abbiamo il compito di rilanciare la nostra città. – il commento di Raffaele Cccia, candidato a sindaco del Pd e delle sinistre in città (tranne quelle che all’ultimo momento si sono alleate con Lello Abete – per anni amministrata male e lasciata a se stessa”. Con Coccia in campagna elettorale l’ex capo di governo Gentiloni e la volata tirata dai big locale dei Democratici, rinati dopo le macerie genziane. Domenica dalle urna, uscirà il responso. Abete ha paura. Non vincerà al primo turno, la città sembra non dargli ragione. Staremo a vedere.
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