VERSO IL VOTO – A Pollena Trocchia sale la tensione. Manifesti anonimi, denunce e auto private dei vigili urbani date alle fiamme
POLLENA TROCCHIA – In città aumenta la tensione. Manifesti anonimi e offensivi del corpo dei Vigili Urbani, accuse, smentite e denunce.Poi la tensione sale: la scorsa notte è stata data alle fiamme, sotto casa sua la macchina privata di un vigile urbano del corpo coordinato dal comandante mario ccardo. Intanto, in città continuano le scorribande notturne di scalmanati che mettono a ferro e fuoco piazza Amodio, proprio vicino alla Chiesa di San Giacomo Apostolo. Intanto in città i fermenti politici aumnetano, quasi di pari passo alle tensioni. E se da un lato il Pd si presenta rinvigorito con la nomina del nuovo coordinatore (il testimone passa dal giovane Francesco D’Angelo al veterano Andrea Sannino) e una serie di iniziative per far conoscere alla cittadinanza tutti i “fallimenti” della maggioranza di centro destra targata Pinto. Anche in casa Udc qualcosa si muove e non solo in merito alle freizioni tra il locale commissario cittadino e l’ex vicesindaco di Pinto Giovanni Onore, oggi all’opposizione con la tessera dell’Udc. E su Cimitero comunale, edilizia scolastica ed altre questioni, pongono l’accento Raffaele Di Fiore (Udc) e VIncenze Sannino (Cittadinanza Attiva) a mezzo manifesto. “Francesco Pinto, – si legge – Pasquale Busiello, Giacomo Scognamiglio, Giovanni Onore, Salvatore Auriemma, Giuseppe De Siena, Giovanni Attimo, Pasquale Fiorillo, Antonio Di Fiore, Luigi Espsito, Anna Maione, Giuseppe Castiello, Alessandro Gargiulo, Giovanni Busiello e Giuseppe Nappo hanno intrapreso in modo scellerato la strada dell’autofinanziamento, provocando nei fatti un ritardo di un anno – per ora – nella realizzazione dell’opera. Risulta certo con l’avvicnarsi della campagna elettorale, ci sarà un tutti contro tutti, ma i fatti dimostrano un’incapacità dell’intero consiglio comunale di fare scelte ponderate, evitando di fare solo propaganda. E’niente cimitero nemmeno in questa consiliatura. E avanti con le solite promesse”. E questa volta sotto i nomi e i cognomi degli accusati, ci sono quelli degli accusatori. “E’ un’indecenza – chiosa VIncenzop Sannino – che in città accadano episodi spiacevoli come quelli di manifesti anonimi e soprattutto di allarme quali le fiamme che hanno avvolto l’auto di un vigile urbano e il sindaco taccia, senza tranquillizzare la città”.
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