Una holding e piloti specializzati in droni per la droga e le armi nel carcere ai boss

Cercola – Una vera e propria organizzazione criminale dove ognuno ha sul suo compito, le sue relazioni e il suo stipendio. Il core business? Fare arrivare di tutto e di più ai super boss della camorra detenuti in diverse carceri italiane. 39 gli indagati di cui solo 21 finiti in carcere, nell’inchiesta sul traffico di droga e cellulari e apparecchiature connesse, introdotti in tutte le carceri italiane attraverso i droni. Sistema ideato dai detenuti dei più importanti clan della camorra di Napoli e provincia sotto il controllo della famigerata “Alleanza di Secondigliano”. Nelle 360 pagine dell’ordinanza cautelare firmata dal gip Luca Della Ragione viene descritto l’esatto funzionamento, i percorsi, i partecipanti, i ruoli, le tariffe, i committenti, i clienti finali e tutti quelli che collaboravano a far arrivare nelle carceri italiane tutto quello che di illegale potesse arrivare.

L’organizzazione era dotata di conducenti di auto, collaboratori e poi due figure particolari e principali del sistema ovvero il pilota di droni Vincenzo Scagnamiglio, che come lui stesso si vanta in colloquio coin una sua collaboratrice intercettato guadagnava “fino a 10mila euro al giorno” e poi Antonio Castiello titolare della società “B2B Consulting”, attiva nel settore dell’assistenza e vendita di droni con sede in Montoro, in provincia di Avellino, con il compito di provvedere ad apportare le modifiche necessarie a consentire il trasporto di pesi e a superare le barriere antidrone e operare nelle zone “protette”, così eludendo di volta in volta i presidi tecnici apprestati a tutela dall’amministrazione penitenziaria.

Vincenzo Scognamiglio, 38enne di Cercola nel corso di un colloquio con Giovanna Viciglione, sua collaboratrice e persona di fiducia, non sapendo di essere intercettato descrive la genesi dell’organizzazione ideata per introdurre in carcere apparati telefonici, armi e sostanze stupefacenti.

Nel corso di una telefonata in connessione dati (intercettato in viva voce all’interno del della sua auto), intercorsa con il giovane boss Giovanni Baratto, in possesso di un telefono all’interno del carcere di Siracusa, parla dei controlli di Polizia a cui era stato sottoposto.

Poi – come si legge nell’ordinanza – “conclusa la conversazione telefonica, ricostruisce alla Viciglione la genesi del sodalizio, individuandone i promotori in Giovanni Baratto, “LUCIO’ identificato in Lucio Musella e “NICO8”, identificato in Nicolas Brunetti di Forcella, (appartenente alla famosa “Paranza dei Bambini”). Successivamente, le conoscenze di Musella determineranno il coinvolgimento di Giorgio Ciriello e, tramite questi, dello stesso  Vincenzo Scognamiglio, dando inizio alle attività di sorvolo dei droni nel penitenziario partenopeo in ragione delle quali questi confida alla donna che già all’epoca guadagnava circa 10 mila euro al giorno”.

 

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