Truccavano le partite di serie B, i carabinieri arrestano sette persone legate al clan della Vannella Grassi di Secondigliano
I carabinieri del nucleo investigativo di Napoli hanno dato esecuzione a un`ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Napoli a carico di 7 persone ritenute responsabili a vario titolo di aver partecipato all`associazione di tipo mafioso della “Vanella Grassi”, operante nei quartieri a Nord del capoluogo campano. Un`altra persona è indagata per il favoreggiamento di uno dei capi della consorteria camorristica. Altri 2 soggetti per aver alterato il risultato di partite di calcio professionistico a favore della stessa organizzazione, reati tutti aggravati da finalità mafiose. Nel corso di indagini coordinate dalla Dda di Napoli I militari dell`Arma hanno identificato i componenti la rete di affiliati vicina al capo clan Umberto Accurso (arrestato dai carabinieri l`11 maggio 2016) e individuato gli specifichi incarichi di “armiere”, “capo piazza”, “pusher” e “distributori di mesate” agli affiliati e ai familiari dei detenuti. Portata alla luce anche la capacità di influenzare alcune partite del campionato di serie B della stagione 2013-2014, in particolare di partite giocate in Campania nel maggio 2014: attraverso un “contatto” (un calciatore adesso in serie A, Armando IZZO, ex Napoli e Avellino, ora al Genoa, indagato ma non raggiunto da misura cautelare) il capo clan e suoi sodali hanno attratto nell’orbita criminale altre persone. Queste ultime hanno messo a disposizione ingenti somme di denaro per corrompere giocatori di una squadra campana di serie B, influenzando direttamente 2 partite disputate nel maggio 2014. Due le partite di calcio finite nel mirino. La prima è Modena-Avellino 1-0 del 17 maggio del 2014 dove risultano indagati i fratelli Umberto e Antonio Accurso e gli ex calciatori Luca Pini, Francesco Millesi e Maurizio Peccaresi. La seconda partita è Avellino-Reggina 3-0 del 25 maggio del 2014. Qui risultano indagati il boss Antonio Accurso e gli ex calciatori Luca Pini e Francesco Millesi (arrestati) oltre ad Armando Izzo, che è nativo di Secondigliano. Fu pescato da Peppe Santoro dallo Scampia Calcio e portato nel settore giovanile del Napoli per poche migliaia di euro.
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