Traffico di anabolizzanti: 10 arresti, fermati body builders e gestori di palestre. Tra gli arrestati (ai domiciliari) anche Mister Universo
Operazione dei Nas in diverse regioni contro il traffico di anabolizzanti di importazione. Dalle prime ore della mattina, circa 400 carabinieri dei Nas e dei comandi provinciali di Torino, Alessandria, Asti, Cuneo, Napoli e Savona, stanno eseguendo, in Piemonte, Liguria e Campania, 10 ordini di custodia cautelare (2 in carcere e 8 ai domiciliari), 7 misure cautelari che dispongono obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e 113 perquisizioni. C’è anche il body builder Massimo Venturelli, due volte Mister Universo e tre volte Campione del mondo, fra i 113 indagati dai Nas a Torino nell’inchiesta sul traffico di anabolizzanti. L’atleta, di Pinerolo, è agli arresti domiciliari così come altre sette persone. In carcere sono finiti il titolare di un negozio di Torino e un professionista di Casoria, Biagio Barbato. Le figure principali dell’indagine sono considerate il negoziante torinese di integratori alimentari Stefano Magliano, finito in carcere, con la moglie Domenica (ai domiciliari) e il professionista campano Barbato, il secondo arrestato, il quale – è la tesi degli inquirenti – era il fornitore dei coniugi. Il giro d’affari era di centinaia di migliaia di euro: solo le quattromila confezioni sequestrate hanno un valore di 160 mila euro. L’indagine, chiamata in codice «Bianco d’uovo» perchè così gli indagati, parlando al telefono, definivano i prodotti proibiti nel tentativo di stornare i sospetti, si concentrata sulla diffusione di anabolizzanti fra i culturisti, coinvolgendo, oltre all’ex Mister Universo, alcuni atleti molto conosciuti nell’ambiente, sei palestre a Torino e circondario e quattro esercizi commerciali. Le perquisizioni sono state eseguite dai carabinieri nelle province di Torino, Asti, Alessandria, Cuneo, Napoli e Savona al termine di un’indagine durata un anno per la quale il procuratore Gian Carlo Caselli ha avuto parole di elogio: «i NAS hanno operato in modo ottimale e con dei mezzi che, mi spiace dirlo, sono stati tutto meno che abbondanti: pensate che in certe occasioni hanno dovuto spostarsi in autobus. E voglio sottolineare questo aspetto perchè torna a loro merito». I farmaci contenenti le sostanze vietate – come l’ormone della crescita o il nandrolone – venivano importati dall’estero (Grecia, Cina, Serbia, Slovenia e Spagna) sottobanco, dal momento che potevano essere venduti solo dietro ricetta medica; se ne è trovato persino uno ad esclusivo uso veterinario. Certi principi attivi sono pericolosi per la salute (anche per l’apparato riproduttivo maschile). Uno degli indagati ne ha parlato al telefono in una conversazione intercettata dai Nas «Sono andato in glicemia e ho rischiato la pelle. Quando mi hanno portato in ospedale mi hanno scambiato per un tossico».
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