Terzo mandato per Diego Guida eletto presidente Gruppo Piccoli Editori: le proposte per una filiera editoriale più efficiente
Si è appena conclusa l’assemblea nazionale della AIE – Associazione Italiana Editori per il rinnovo degli incarichi associativi del presidente, dei vicepresidenti nazionale e dei presidenti dei Gruppi per il biennio 2021/2023. Ricardo Franco Levi è stato confermato presidente della Associazione, questi i 4 vicepresidenti eletti: Maurizio Messina per il Gruppo Accademico professionale, Paolo Tartaglino per il Gruppo Educativo, Diego Guida per il Gruppo Piccoli editori, Marco Tarò per il Gruppo Varia. Alla conferenza stampa di presentazione del rinnovato board AIE anche tre ministri: Maria Cristina Messa, Patrizio Bianchi e Dario Franceschini.
«Ringrazio tutti i colleghi per avermi voluto confermare la fiducia per il terzo mandato associativo – commenta a caldo il neo-rieletto Presidente, Diego Guida – in un periodo in cui l’editoria sta uscendo dalle difficoltà della pandemia. È un momento delicato, per questo bisogna essere tutti più uniti che mai, consapevoli che è soprattutto la piccola editoria ad animare il settore editoriale con la diversità e pluralità delle sue voci: una realtà senza pari in altri ambiti dell’industria culturale italiana. Il nostro è un comparto determinante per il mercato e per lo sviluppo socio-culturale del Paese, non solo e non tanto per le sue dimensioni, quanto proprio per la capacità di esplorare ambiti espressivi diversi in un’ottica di innovazione e di saper ricercare e valorizzare nuovi talenti».
Il progetto che Guida porterà avanti per rafforzare il ruolo della piccola editoria in Italia con il rinnovato Consiglio del Gruppo Piccoli Editori denominato “Professione editore” prevede i seguenti punti di investimento: sviluppare la formazione degli operatori nei diversi comparti, informatizzare la filiera, rendere più trasparente il rapporto tra singoli committenti e fornitori, tramite una migliore comunicazione dei dati di pertinenza dei primi (dati di vendita, dati di giacenza) attraverso una adeguata strutturazione dei contratti, ridurre gli sprechi e le inefficienze produttive e distributive,
“La pandemia che, spero, ci stiamo lasciando alle spalle, ha comportato l’aumento degli acquisti online dei libri, il che ci spinge a migliorare e arricchire l’utilizzo dei metadati bibliografici dei titoli, prosegue Diego Guida. “Quando non c’è la possibilità di una consultazione fisica del prodotto è importante sfruttare tutte le potenzialità dell’impiego dei metadati bibliografici, in modo da descrivere al meglio i titoli a beneficio del pubblico e rendere più efficiente la comunicazione commerciale lungo tutta la filiera e consentire ai relativi attori di operare in modo efficiente.
La piccola editoria anima il settore editoriale con la diversità e pluralità delle sue voci: una realtà senza pari in altri ambiti dell’industria culturale italiana. Gran parte degli operatori, infatti, consci della necessità di differenziare costantemente il proprio progetto editoriale rispetto al panorama esistente, lavora sulle componenti più qualificate della domanda di lettura espresse dalle fasce più forti e abituali dei lettori e dei clienti della libreria. E’ per questo che si trova proiettata verso le componenti più innovative della domanda stessa e delle tendenze di lettura espresse nel nostro Paese: sono le curiosità culturali dei pochi lettori di oggi che diventeranno quelle dei molti di domani; su questo che scommette la piccola editoria.
Il ruolo che la piccola editoria svolge nel mercato italiano del libro e dei contenuti editoriali viene chiaramente evidenziato dalle cifre e dai dati espressi, significativi nonostante le difficoltà che quotidianamente il comparto affronta per trovare sbocco sul mercato, superando ostacoli spesso esogeni, non controllabili quindi dai piccoli editori con le sole loro forze.
Per salvaguardare e vieppiù sviluppare questo importante comparto, nell’interesse del libro, della lettura e della diversità culturale, appare indispensabile chiamare tutti gli attori della filiera alla condivisione di alcuni fondamentali principi. Condivisione certamente libera e espressa nel pieno ed indiscusso rispetto della determinazione autonoma dei comportamenti produttivi e commerciali dei diversi operatori.
Il progetto Professione editori già ampiamente avviato in questi ultimi mesi, si propone di rafforzare le collaborazioni con i players dell’intera filiera migliorando i rapporti con tutti gli operatori: Editori i Distributori, i Promotori e le Librerie per:
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