Terreni privati abbandonati a San Giorgio a Cremano: il sindaco Zinno obbliga i proprietari a pulizia e disinfezione
San Giorgio a Cremano – Obbligo di pulizia e sanificazione dei terreni e delle aree private del territorio. A seguito delle numerose segnalazioni arrivate al sindaco Giorgio Zinno, da parte di cittadini, il Primo Cittadino ha firmato questa mattina un’ordinanza ( n.31 del 14 maggio 2020) che impone a tutti i proprietari dei terreni incolti e delle aree abbandonate e degradate presenti sul territorio comunale, di eseguire ad horas tutti gli interventi di pulizia, bonifica, disinfezione, disinfestazione e manutenzione finalizzati all’eliminazione di ogni pericolo igienico sanitario e di tutte le situazioni che possono determinare una minaccia alla pubblica e privata incolumità.
le segnalazioni riguardano infatti proprio alcuni terreni di proprietà privata che versano in condizioni di degrado e che confinano con strade e spazi pubblici, lasciati nella più totale incuria, in cui tra sterpaglie, cespugli ed erbe abbandonate, proliferano insetti e ratti.
“Una condizione inaccettabile e pericolosa – spiega Zinno – sia per la salute e l’incolumità delle persone, che per il decoro e l’immagine della città. Pertanto, sentito l’assessore all’Ambiente Ciro Sarno e il presidente della commissione Ambiente, Felice Giugliano, ho deciso di firmare l’ordinanza per rendere tali interventi obbligatori. E’ chiaro – chiarisce – che anche l’ente sta provvedendo ad effettuare le medesime attività nelle aree pubbliche di competenza”.
La Polizia municipale provvederà ad effettuare i controlli e in caso di inottemperanza, sarà applicata una sanzione di 500 euro ai proprietari dei terreni. Resta inteso che l’applicazione della sanzione amministrativa non esime dall’obbligo di eseguire gli interventi e che, in mancanza, gli stessi saranno effettuati d’ufficio con spese a carico degli inadempienti.
“Tutti i proprietari di terreni e di aree lungo pubbliche strade e spazi pubblici devono provvedere alla rimozione di ogni elemento o condizione che rappresenti pericolo per l’igiene e la pubblica incolumità – conclude Sarno. È una questione di decoro oltre che di sicurezza”.
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