Terremoto a Napoli, torna la paura, dichiarato lo “Stato di mobilitazione”. Il ministro Musumeci non esclude l’evacuazione. Mattarella chiama Manfredi

 Allerta alta dopo il terremoto dell’altra notte. Il bilancio parla di un ferito dal crollo di una controsoffittatura nel quartiere napoletano di Bagnoli, di una villetta sgomberata, una chiesa chiusa ed una scuola interdetta, oltre ad alcune vie imbiancate dalla polvere dei calcinacci caduti sulle macchine in sosta.  Tredici le persone che hanno fatto ricorso al 118 in preda a crisi di panico, per piccole ferite provocate da schegge di vetro (anche un bambino di 5 anni) o per essere caduti (sei) durante la fuga.

    Un bilancio che non rispecchia il panico che il sisma registrato all’1:25 con epicentro a via Napoli, al confine tra i comuni di Napoli e Pozzuoli, ha generato realmente. Colpa della durata prolungata della scossa, ma anche di quel requisito sottolineato dai tecnici dell’Ingv, quello delle accelerazioni al suolo, tra le più forti mai registrate da quando il bradisismo ha ripreso vigore nei Campi Flegrei. Questo perché “recentemente – ha spiegato Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell’Ingv – si è triplicata la velocità di sollevamento del suolo, da 1 a 3 centimetri al mese”.

Impossibile fare previsioni: “Non possiamo escludere – mette in guardia il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi – che nelle prossime ore o giorni ci possano essere altre scosse di pari entità”. Né che bisognerà lasciare le proprie case. “I cittadini devono sapere su quale territorio vivono e quali rischi corrono. L’ipotesi di evacuazione – conferma il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci – non è assolutamente da scartare, ma in questo momento i vulcanologi ci dicono che è prevista una sequela di scosse ma nessuna imminente attività eruttiva”.
Si muovono le istituzioni: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato il sindaco di Napoli per esprimere vicinanza alla città e ai napoletani. Anche la premier Giorgia  Meloni ha monitorato la situazione in stretto contatto con Musumeci e proprio il ministro accogliendo la richiesta del governatore della Regione Campania  Vincenzo De Luca, ha firmato il decreto dello stato di mobilitazione nazionale. “Questo significa – spiega il prefetto di Napoli, Michele di Bari – avere uno strumento flessibile che dà la possibilità di avere maggiori risorse dal punto di vista della pianificazione”.

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