Storie di donne durante la guerra al Cinema Astra di via Mezzocannone insieme agli autori Giovanni Piperno e Anna Villari
In attesa di svelare la seconda parte della rassegna che ci sarà dal 24 marzo al 26 maggio, AstraDoc – Viaggio nel cinema del reale ospita Giovanni Piperno e Anna Villari per presentare, in anteprima in città, il loro documentario “Cipria – Il film della nostra vita”. L’appuntamento con la rassegna di documentari curata da Arci Movie è per venerdì 17 marzo alle 20:30 al Cinema Astra di via Mezzocannone. Il documentario, mostrato in anteprima allo scorso Torino Film Festival, recupera storie “sospese” di donne di ottanta anni fa quando la guerra irrompe e interrompe la vita delle persone e del Paese. Il film sarà introdotto dalla discussione moderata da Gina Annunziata, coordinatrice della Scuola di Cinema, Fotografia e Audiovisivo dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
“Cipria” (Italia, 2021, 60′), prodotto da Luce Cinecittà, è ambientato nel 1941, quando l’Italia è in guerra ma il regime tende a rassicurare su una vittoria vicina. C’è tempo ancora per innamorarsi dei divi del cinema, della radio, di Cinecittà. La casa cosmetica di Giuseppe Visconti di Modrone, padre di Luchino, lancia un concorso associato a una cipria di nuova uscita invitando le italiane a inviare la storia della loro vita al giornale “L’Illustrazione del Popolo”. Le più belle saranno pubblicate e radiosceneggiate, la vincitrice addirittura trasformata in un film. Ideatori del concorso sono Dino Villani, il massimo pubblicitario dell’epoca e l’inventore del concorso che dopo la guerra sarebbe diventato Miss Italia, e il futuro padre del Neorealismo, genio letterario e editoriale, Cesare Zavattini. La giuria è di vaglia: con lo stesso Zavattini, Alba De Cespedes, Luchino Visconti, Vittorio De Sica. Il concorso è un successo, le storie arrivano a centinaia: la giuria proclama persino tre vincitrici, poi tutto si interrompe. La guerra si rivela tragica: tutto si polverizza come cipria al vento. Rimangono le storie di quelle donne. Vive, attualissime e riemerse dalle pagine dei giornali. L’autrice le ha ritrovate, il regista le ha lette e selezionate. Così, ottanta anni dopo, il film tratto dalle loro vite è finalmente realizzato.
Il documentario fa un uso ricco e creativo dei filmati del grande Archivio Luce insieme ai repertori di Home Movies. Emergono parole e sensibilità di ottanta anni fa che si rivelano vicine per voglia di emancipazione, libertà, senso di oppressione e rivendicazione delle loro protagoniste. Le voci narranti del film, tra cui quella partecipe di un’attrice amata come Lucia Mascino, danno tutta la distanza dei progressi fatti dalle donne in questo secolo ma anche tutta la vicinanza delle loro ansie, aspirazioni, delle fughe in avanti nella Storia. Sono storie ‘sospese’ da un grande evento storico come la guerra ma che ci fanno capire quanta strada è stata fatta e quanto ancora la società abbia da ascoltare e imparare dalla voce delle donne.
“Cipria è una storia di fantasmi: c’erano delle vite di donne che aspettavano da molti anni di essere trasformate in un film e con loro c’era Zavattini che le aveva raccolte e voleva raccontarle col cinema. Le storie erano sulla pagina ma non c’erano immagini o suoni per audio visualizzarle. Bisognava riuscire a fare un film con il materiale di repertorio cercando di rimanere il più possibile fedeli alla sostanza di questi racconti, con uno stile che rispettasse quello che Zavattini aveva in mente (con i fantasmi non si scherza).”, dalle note del regista Giovanni Piperno.
Giovanni Piperno ha diretto numerosi documentari protagonisti di numerosi e importanti festival. Dal 2017 è direttore del Perugia Social Film Festival e dal 2020 insegna regia del documentario alla Scuola Gian Maria Volonté. Anna Villari, museologa, storica dell’arte, è curatrice di progetti culturali ed espositivi ed è autrice e consulente di programmi e documentari. Dal 2010 collabora con la Presidenza del Consiglio dei Ministri occupandosi di ideazione e curatela di progetti culturali legati agli anniversari nazionali ed è docente universitario di Arti visuali e tecnologie e Museologia a Roma (Università Uninettuno).
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