Stellantis lavora sul dopo Tavares, crollo in borsa. Meloni: ‘Difenderemo i lavoratori’: olloquio Urso-Elkann, tavolo al Mimit il 17 dicembre. Il Parlamento vuole sentire Elkann
L’uscita da Stellantis di Carlos Tavares, in anticipo di più di un anno sui tempi previsti, crea fibrillazione sui mercati finanziari facendo crollare il titolo, ma è soprattutto al centro dell’attenzione del mondo politico, di quello sindacale e dei lavoratori del gruppo.
John Elkann, che si trova a Detroit, è già al lavoro per definire la rotta, ma il nuovo amministratore delegato non arriverà subito e nessuno dei nomi finora ipotizzati, da Luca De Meo a Jean-Philppe Imparato ad Antonio Filosa, sembra essere quello giusto.
” L’azienda si muove in un contesto difficile e in Italia a novembre ha registrato un nuovo forte calo delle vendite pari al 24,6%. Così per gestire la transizine è già stato nominato un Comitato esecutivo ad interim, presieduto da Elkann che ha chiamato come suo Special Advisor Richard Palmer, responsabile finanziario dell’azienda fino al 2023 e grande conoscitore del mercato americano. Il titolo di Stellantis a Piazza Affari ha vissuto una giornata da dimenticare, chiudendo in calo del 6,3% e arrivando a perdere nel corso delle contrattazioni quasi il 9%.
La notizia dell’uscita di Tavares è stata per gli analisti “molto negativa e del tutto inaspettata”: la comunità finanziaria si fidava ancora di lui e della sua capacità di gestire.
L’attenzione del mondo politico è alta. Il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha avuto un colloquio telefonico con Elkann, collegato dagli Stati Uniti. Il 17 dicembre è confermato al Mimit il tavolo Stellantis, al quale parteciperà Imparato “con il mandato di chiudere in modo positivo le interlocuzioni” sul Piano Italia.
“Faremo del nostro meglio per difendere l’occupazione e l’indotto. Abbiamo un tavolo con Stellantis convocato a metà dicembre, speriamo possa essere quello risolutivo”, dice in serata la premier Giorgia Meloni che sottolinea “le battaglie dei sindacati francese e americano, mentre rispetto a queste urla il nostro sindacato – aggiunge – era un pò afono”.
Dalla maggioranza e dall’opposizione è forte la pressione su Elkann perché vada in Parlamento. Una richiesta formale arriva dai capigruppo delle opposizioni in Commissione Attività Produttive della Camera, Vinicio Peluffo (Pd), Emma Pavanelli (M5s), Francesca Ghirra (Avs) e Fabrizio Benzoni (Azione). Il presidente della commissione Attività produttive della Camera Alberto Gusmeroli ha inviato a Elkann una lettera per chiedere la sua audizione.
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