Spari al Cimitero di Portici, si esclude la pista estorsiva: gli inquirenti indagano su un alterco avvenuto il giorno prima con un utente

Portici – Nessuna ritorsione ai danni della Leucopetra, la corazzata a partecipazione pubblica (il socio maggioritario è il Comune di Portici) che gestisce l’igiene urbana (a Portici, a San Sebastiano e a Massa di Somma) e i servizi cimiteriali nella Città del Granatello. Mentre le forze dell’ordine sono impegnate a individuare il responsabile degli spari avvenuti lo scorso 4 gennaio al cimitero, le indagini si indirizzano maggiormente all’eventualità che fossero legate a un litigio avvenuto qualche giorno prima tra un utente e un dipendente cimiteriale, “reo” di aver vietato l’ingresso al cimitero negli orari di chiusura.

Sull’episodio è intervenuto anche il deputato porticese Alessandro Caramiello. Martedì pomeriggio, Caramiello ha incontrato il prefetto di Napoli, Michele di Bari, nel corso di una riunione con il comitato provinciale, garantendo che il caso sarà portato all’attenzione della commissione antimafia della regione Campania e delle commissioni parlamentari. Al centro della città, forse balordi hanno dato alle fiamme un cumulo di rifiuti depositati in strada per la raccolta giornaliera. Gli episodi non sono assolutamente collegabili, può essere che siano stati ragazzini con gli ultimi residui di botti di capodanno. “Si esclude che l’incendio dei rifiuti sia in qualche modo legato agli episodi criminali del cimitero – fanno sapere dal Comune  – Purtroppo, vandali e teppisti spesso incendiano la spazzatura per divertimento, forse in questo caso con l’ausilio di un botto. Sono in corso indagini, tramite gli impianti di videosorveglianza, per risalire agli autori del raid”.

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