Somma Vesuviana, arriva il Festival del Baccalà Norvegese: il 25 – 26 – 27 di Ottobre, si celebra una storia lunga 400 anni
Somma Vesuviana – “Sorprendente ma lo dicono le ultime ricerche. Il baccalà sommese ha una storia antica, stando alle ultime ricerche risalenti addirittura al ‘600. Le ultime acquisizioni storiche attestano che fu il ricco mercante veneziano napoletanizzato Guglielmo Samuelli a mettere in commercio sul nostro territorio il quotato prodotto che, poi, avrebbe fatto di Somma la capitale italiana dello stoccafisso e del baccalà. Samuelli, nella prima metà del Seicento, era socio della “Compagnia Guadaya e Vots” che curava, tra l’altro, le importazioni di baccalà ed aringhe per l’Esercito e la Marina del Governo napoletano. Le cronache del tempo riferiscono che le balle venivano trasportate nel territorio di Somma e lavorate con l’acqua delle sorgenti del Monte omonimo. Il Samuelli accumulò nel tempo una notevole fortuna all’ombra del Vesuvio: acquistò, infatti, da queste parti una masseria arbustata con casale per la cifra di 3.400 ducati, dove si recava a caccia ogni volta che veniva a Somma Vesuviana per affari (Inventario dell’Archivio Baldovinetti Tolomei 176.4, Guglielmo Samuelli – da Napoli 10 lettere; Napoli nobilissima vol. 31, 1992; Ricerche sul ‘600 napoletano, L & T, 1989). La lavorazione del pesce, ancora oggi si intreccia parallela al paziente e faticoso lavoro dei nostri padri, che hanno sempre creduto e saputo mantenere una così nobile arte. Oggi è un vero pezzo di economia della città in continua crescita ed espansione”. Lo ha affermato Alessandro Masulli, Direttore dell’Archivio Storico del Comune di Somma Vesuviana.
E il 25 – 26 – 27 di Ottobre, il Festival del Baccalà Norvegese, in programma a Somma Vesuviana, inizialmente programmata dall’11 al 13 di Ottobre, celebrerà una storia che dura da ben 400 anni. Tammurriate con canti popolari, visite culturali, visite alle aziende, festa di piazza con l’arte culinaria, piatti squisiti della tradizione sommese. Il tutto alla presenza anche delle autorità norvegesi che saranno a Somma Vesuviana.
“Come si sa, Somma Vesuviana è tra i poli di commercio e consumo di baccalà e stoccafisso più importanti al mondo; da noi, il merluzzo, solo essiccato e messo sotto sale, cominciò ad assumere un ruolo centrale nell’alimentazione in tre precisi momenti storici. Il primo momento risale al 1563, quando il Concilio di Trento sancì le regole del mangiare magro, con divieto di mangiar carne in tempo di Quaresima, i venerdì e le altre feste comandate. Il pesce essiccato, quindi, divenne un’ottima alternativa alla carne già dal XVI secolo in poi. Successivamente, nel 1749, Carlo III di Borbone stipulò un trattato con Federico V, re della Danimarca e della Norvegia – ha spiegato Alessandro Masulli, Direttore dell’Archivio Storico del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano – per l’importazione del pesce secco e salato che costituiva, specie per le fasce più deboli, un alimento a basso prezzo. Risale, infine, al pieno Ottocento, l’arrivo del baccalà e dello stoccafisso nel territorio vesuviano e, in special modo, tra S. Anastasia e Somma Vesuviana, dove sia a causa dell’esigenza di nuove norme igieniche, sia per sgravi fiscali concessi ai Padri Domenicani, vennero installate proprio dai monaci nuove vasche per ammollare il pesce essiccato, spostando il processo in aree meno abitate e riducendo così le ormai insopportabili lamentele della popolazione contro i baccalajuoli. A Somma, tra l’altro, la comunità religiosa Domenicana era ben inserita nel contesto socio-culturale del paese. Ma a quanto sembra, dalle ultime acquisizioni, fu il ricco mercante veneziano napoletanizzato Guglielmo Samuelli a mettere in commercio sul nostro territorio il quotato prodotto che, poi, avrebbe fatto di Somma la capitale italiana dello stoccafisso e del baccalà.
Nel tempo si sono diffuse numerose ricette a base di stoccafisso e baccalà: dal baccalà fritto, al baccalà in bianco, dallo stoccafisso alla marinara al celebre Stocc’e patane. Celebri artisti e intellettuali hanno esaltato il baccalà: Totò, Eduardo De Filippo, Salvatore Di Giacomo, Pino Daniele e tanti altri. Numerosi ristoranti del territorio hanno riportato in voga l’uso di questi prodotti dei mari scandinavi, con grande rispetto della tradizione e, oggi, anche tanti chef, con un approccio più sperimentale, stanno rivalutando il suo ruolo centrale nella nostra storia culinaria”.
Dunque ritorna la Festa del Baccalà che sarà Festival del Baccalà Norvegese, con, festa di piazza ma anche la presenza di grandi chef, degustazioni di prelibati piatti sommesi, conferenze. Il tutto dal 25 al 27 Ottobre, tutte le sere a partire dalle ore 19 e fino a notte inoltrata. Il Festival del Baccalà vedrà anche le tradizionali tammurriate con il canto popolare, escursioni naturalistiche e culturali.
“Attese persone da tante regioni. A Somma Vesuviana, nel napoletano, ritorna la grande Festa del Baccalà. Un prodotto di mare in una terra di fuoco ricca di uno straordinario patrimonio culturale che spazia dall’epoca Romana a quella Aragonese. Il 25 – 26 e 27 Ottobre, ritornerà l’attesa Festa del Baccalà che in realtà si chiamerà Festival del Baccalà. L’evento, inizialmente, era in programma l’11 – 12 e 13 di Ottobre, ma per evitare la concomitanza con un altro grande evento che annunceremo nei prossimi giorni, sono state stabilite nuove date. Per tutti coloro i quali verranno a Somma Vesuviana, a 18 Km da Napoli, a 30 da Pompei e a poco più di 60 dalla Costiera Amalfitana e non lontana dalla Reggia di Caserta, ci sarà non solo la possibilità di visitare queste località ma anche il nostro patrimonio culturale quale la Villa Augustea, sito archeologico di grande valore oggetto della missione archeologica internazionale, il Castello di Lucrezia D’Alagno risalente al 1458 – ha affermato Rosalinda Perna, Assessore agli Eventi e Cultura del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano – il Complesso Monumentale di Santa Maria del Pozzo con ben tre cripte sotterranee e molteplici affreschi, il Borgo Antico del Casamale con la sua Cinta Muraria intatta ed antica, la meravigliosa chiesa de La Collegiata, la più antica del territorio e al cui interno sarà possibile ammirare opere pittoriche del ‘600, il Santuario Mariano di Santa Maria a Castello nella zona alta del paese. Oltre alla possibilità di visitare il patrimonio culturale, non mancherà l’opportunità per ammirare il patrimonio naturalistico. La sera ed ogni sera dal 25 al 27 di Ottobre, in Piazza Vittorio Emanuele III avremo la festa con molteplici pietanze, ma anche la tammurriata e le tradizioni popolari di Somma Vesuviana”.
E’ più di un grande ritorno! E’ il Festival del Baccalà, un prodotto di mare in una terra di fuoco con il tradizionale legame tra Somma Vesuviana e la Norvegia, tra leggende e storia.
Il Festival del Baccalà è un grande evento targato ProLoco Vesuvia e patrocinato dall’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Salvatore Di Sarno.
“Abbiamo voluto con forza il ritorno di questo evento che nel passato – ha dichiarato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, nel napoletano – attirava migliaia di persone a sera. Somma Vesuviana rappresenta un territorio ricco di prodotti agroalimentare, noto per la ristorazione, ma anche di grande valore storico e culturale. Puntiamo sempre di più a valorizzare la vocazione turistico – culturale”.
Pietanze, storie, canti popolari, incontri dal 25 al 27 di Ottobre!
“Sarà una rassegna ricca di tanti eventi. Sicuramente ricca di pietanze, ma anche ricca di conferenze, presenze istituzionali, confronti tra Somma Vesuviana e la Norvegia, due culture diverse ma accomunate da questo prodotto. Durante la tre giorni non avremo solo la parte gastronomica ma avremo anche la possibilità di conoscere e raccontare quelle antiche testimonianze fatte di volti – ha dichiarato Raffaele D’Avino, Presidente della ProLoco Vesuvia – e di storie sul legame tra questa terra di fuoco, quale Somma Vesuviana non lontana dal Vesuvio e la Norvegia. Un evento nell’evento che sarà nel cuore delo Parco Nazionale del Vesuvio. Da una parte il piennolo, il nostro pomodoro e comunque tutti i vari prodotti del Vesuvio e dall’altra un prodotto di mare quale il merluzzo pescato nei mari della Norvegia”.
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