RICORDANDO RAFFAELE CAPASSO – Partono stamattina le iniziative per i 100 anni del super sindaco e stasera nella sua San Sebastiano al Vesuvio un consiglio monotematico sulla sua figura
San Sebastiano al Vesuvio – L’assenza dell’amministrazione comunale dalla comunicazione delle celebrazioni del centenario dalla nascita di Raffaele Capasso, lo storico sindaco della cittadina vesuviana, è legata solo alle iniziative del Pd, perché quelle ufficiali del compleanno dello storico sindaco socialista della ricostruzione vedono l’amministrazione comunale retta da Peppe Panico in prima linea, tanto che oggi pomeriggio si terrà una seduta di consiglio straordinaria proprio sulla figura dello storico sindaco.
Appuntamento stamattina mercoledì 19 febbraio alle ore 10 nella sede della Fondazione Mediterraneo di Napoli, via Depretis 130. L’occasione è la celebrazione del centenario della nascita di Raffaele Capasso, a 30 anni dalla morte del sindaco di San Sebastiano al Vesuvio, per 35 anni artefice della sua ricostruzione. Capasso, sindaco socialista, fu un primo cittadino emerito e benvoluto dagli abitanti di quella che venne definita la “piccola Svizzera” ai piedi del Vesuvio. In occasione del centenario della nascita, il presidente della Fondazione Mediterraneo, Michele Capasso, proietterà il docufilm anteprima nazionale “Raffaele, il Sindaco” e il relativo libro dallo stesso titolo. I sindaci italiani verranno nominati alfieri degli Stati uniti del mondo e vi sarà l’annullo filatelico speciale di Poste italiane dedicato all’evento. Partecipano: Michele di Bari, prefetto di Napoli; il sindaco Gaetano Manfredi in rappresentanza Anci; Vincenzo Salamone, presidente Tar Campania; Miguel Angel Moratinos, sottosegretario generale Onu; Mohamed Zinelabidine, diettore Icesco, già ministro della Cultura in Tunisia; Massimo Pica Ciamarra, architetto e presidente “Stati Uniti del Mondo”; Giuseppe Panico, attuale sindaco San Sebastiano al Vesuvio; Don Enzo Cozzolino, parroco della cittadina vesuviana e nipote dello storico parroco, oggi monsignore don Gaetano Borrelli, Giuseppe Lumia, ex presidente commissione Antimafia e Pietro Perone, caporedattore de Il Mattino.
Raffaele Capasso fu per quegli anni ’70 un sindaco controcorrente. Contro un populismo dilagante, Raffaele pensava ai progetti. Quando si candidò a capo della città, comunicò la decisione di aumentare le tasse dei contribuenti di pari passo ai servizi offerti ai cittadini, nessuno escluso. “Per prima cosa si deve aprire un asilo nido”. Capasso stratega e appassionato di politica, comunicatore e trascinatore stava disegnando una cittadina diversa da quelle vicine. San Sebastiano per anni ha avuto l’appellativo della Piccola Svizzera proprio per questo. I proprietari delle case per costruirsele, dovevano garantire al Comune lo spazio per i marciapiedi al servizio della collettività, aveva creato una rete sociale che interveniva assieme alla parrocchia, prima ancora che si parlasse di terzo settore e di inclusione. Non ha mai avuto paura di scendere in piazza e tra la gente a parlare apertamente delle sue scelte di governo. Interloquiva con tutti, purchè a tutto e tutti fosse anteposta la sua città, che in pochi anni divenne modello di governance e vivibilità.
San Sebastiano al Vesuvio non è stata un Eldorato, per carità. Ma il disegno di Capasso era talmente oltre quello dei suoi colleghi che tutto quello che c’è sempre stato anche di negativo in città (compresa droga e camorra) non intaccasse gli abitanti, almeno non direttamente. San Sebastiano al Vesuvio è stata per anni davvero una delle più belle cittadine dell’hinterland vesuviano e i rivali politici, davvero pochi per “frustrazione indotta”: ad ogni elezione, non c’erano i limiti dei mandati e la legge sui sindaci era diversa, non c’era partita. Dopo di lui suo figlio e poi altri tentativi moderni che nel tempo hanno posto a suffisso della radice “piccola Svizzera” l’ex. Oggi San Sebastiano è diventata l’ex piccola Svizzera e non solo per i fatti di sangue che negli anni hanno sporcato le sue belle e verdissime strade (da Paolino Avella negli anni 2000 a Sante Romano, qualche mese fa), anche i marciapiedi larghi oggi sono stati devastati dalla radice degli alberi che Raffaele voleva riempissero la città.
Le celebrazioni, poi ci saranno quelle del Partito Democratico, termineranno col la scoperta di una targa commemorativa realizzata per l’occasione. “L’evento – ha scritto sui social l’attuale sindaco di San Sebastiano al Vesuvio Peppe Panico, figlio di Gaetano (nella foto sopra assieme a Raffaele) , storico assessore, vice sindaco e spalla destra di Raffaele Capasso, sito al Cielo l’anno scorso – apre il ciclo celebrativo volto a rinnovare la memoria del nostro “Sindaco Immortale” e rientra nel calendario delle iniziative culturali dell’Amministrazione, riguardanti la storia e le tradizioni di San Sebastiano al Vesuvio”.
Le fotografie di questo articolo sono tratte dalla pagina Facebook Raffaele Capasso sindaco di San Sebastiano al Vesuvio
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