Progetto Napoli Porta Est, gli architetti contestano il bando: “Vanno revisionate le procedure inserendo nella commissione «progettisti di riconosciuta esperienza e valore internazionale»

Porta Est, uno dei più importanti e costosi progetti urbanistici della città di Napoli dal Dopoguerra a oggi, non prevede un’adeguata commissione giudicatrice. È quanto evidenziano alla Regione Campania il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) insieme ai cinque Ordini provinciali della regione e ad altre istituzioni e associazioni culturali come IN/ARCH (Istituto Nazionale di Architettura) e ANIAI (Associazione Nazionale Architetti e Ingegneri Italiani).

Gli architetti chiedono al Presidente della Regione Vincenzo De Luca «di revisionare le procedure», inserendo nella commissione «progettisti di riconosciuta esperienza e valore internazionale».
Va ricordato che l’investimento per il progetto supera i 600 milioni di euro e prevede, tra le altre cose, il riassetto urbanistico di tutta l’area che interessa le trincee comprese tra Porta Nolana e Piazza Garibaldi, l’ampliamento della stazione EAV di piazza Garibaldi, parcheggi, un parco pubblico, una nuova uscita dell’A3, e la realizzazione della cittadella della Regione Campania.

«Nella formulazione del Bando – scrivono gli architetti nella lettera inviata al Presidente De Luca – tutto ciò è stato considerato e pertanto ai concorrenti sono stati richiesti elevatissimi requisiti professionali ed economici ed esperienze di progettazione di pari livello. Nella formazione della Commissione, invece, il rango e l’importanza del progetto non sembrano compresi nella loro interezza. Sono stati nominati dirigenti e funzionari interni alla Regione, di riconosciuta preparazione e capacità professionali come gestori delle procedure ma non, come impone il disciplinare “esperti nello specifico oggetto del concorso”. D’altra parte, è prassi consolidata che i grandi concorsi internazionali abbiano nella commissione giudicatrice personalità di primo piano per conferire prestigio e risonanza al concorso. Eludere questa prassi lascia perplessi».


Gli architetti ricordano che «la Regione Campania, prima in Italia, nel 2019 ha varato un’inedita ed esemplare “Legge per la promozione della qualità dell’architettura”. Da quattro anni promuove e finanzia ricerche, studi e pubblicazioni sull’architettura moderna e contemporanea nella regione. Con la discutibile formazione della Commissione pregiudica il risultato del progetto e appanna un credito culturale ampiamente meritato nell’ambito della promozione della qualità architettonica. Questo è motivo di preoccupazione».

I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.