Botta e risposta tra gli ex sindaci di Portici: Enzo Cuomo, nuovamente candidatosi come aspirante primo cittadino del Pd, e Leopoldo Spedaliere, leader della lista Movimento per Portici Democratici e Progressisti, in vista delle prossime elezioni amministrative.
Motivo dello scontro: l’affidamento della piscina comunale ai Cesaros, Raffaele e Aniello (fratelli del più noto Luigi Cesaro, deputato di Forza Italia ed ex presidente della Provincia di Napoli), oggi sotto inchiesta e in carcere per l’accusa di aver stretto un “patto con un clan camorristico Polverino per orientare l’aggiudicazione di appalti con intimidazioni mafiose e reimpiego delle ingenti risorse economiche provenienti dai traffici illeciti del clan.”
Ad aprire le danze al confronto tra ex sindaci, in mattinata, il Senatore Enzo Cuomo con un attacco mirato a Spedaliere e all’antagonista, per la poltrona di primo cittadino, Salvatore Iacomino (Sinistra Italiana ) sul noto social network Facebook: “In questi giorni di campagna elettorale conditi solo di bugie ed insulti avevo sentito di tutto, persino che sarei io la causa del buco dell’ozono e della crisi in Medio Oriente. ma quando dalla bugia si passa alla menzogna è veramente troppo. I moralisti dell’ultima ora, i professionisti del fango e della calunnia, adesso cercano di ascrivere a me la scelta di affidare ad un privato la realizzazione della piscina comunale. Ma siccome sono abituato a parlare carte alla mano e non animato da livore e pregiudizio, vi mostro la delibera n 300 del 15 giugno 2001, con la firma ben leggibile del sindaco LEOPOLDO SPEDALIERE,oggi sostenitore e candidato con IACOMINO, smemorati entrambi del fatto che non ero stato io varare l’atto che apriva le porte all’arrivo dell’impresa privata nella vicenda piscina e ad aggiudicare la gara alla ATI POLISPORTIVA S.ANTIMO E F.LLI CESARO COSTRUZIONI,precisando,per amore della verita’, che nulla è stato mai obiettato da nessuno sulla regolarità di quella procedura di gara – Così il Senatore e candidato a Sindaco della Città di Portici Vincenzo Cuomo in una nota diffusa sui social. – E sempre per essere chiari – prosegue Cuomo – ribadisco che, se sarò eletto sindaco, provvederò a risolvere il contratto con la ditta concessionaria della piscina qualora permanga la morosità da parte della Aquilsport, morosità che era ben ben nota alla Amministrazione Marrone-Iacomino senza che nessuno avesse attivato le procedure di revoca della concessione. Cosa che farò immediatamente in caso di elezione avendo cura di tutelare la professionalitaà ed il lavoro dei dipendenti e dei tanti utenti incolpevoli vittime di questa vicenda”
Non si è fatta attendere la risposta dell’ex primo cittadino porticese, Leopoldo Spedaliere, oggi leader di Articolo Uno e candidato al consiglio comunale in sostegno del CentroSinistra di Iacomino. Durante la conferenza stampa di stamane, indetta dai tre candidati sindaco per segnalare alcuni atti sospetti, approvati dal commissario prefettizio Roberto Esposito (clicca qui), “re Speda” ha ripercorso le tappe che, durante la sua amministrazione, hanno portato alla creazione del Centro Sportivo e all’affidamento futuro della struttura alla ditta AquilSport, durante il mandato dell’allora sindaco Enzo Cuomo: “Nel 2001 approvammo un progetto preliminare della piscina. In quel momento il nostro sguardo di amministratori era però molto più ampio e lungimirante. Noi pensavamo, infatti, ad una cittadella dello Sport con piscina annessa. Poi, abbiamo fatto in Giunta un atto deliberativo visto che il progetto, che faceva parte del Piano Triennale delle opere pubbliche, poteva essere affidato tramite la metodologia di project financing. Dopodichè varie vicende, ancora conosciute, ci hanno portato ad essere fuori dall’Amministrazione comunale. Un mese dopo lo scioglimento di quel consiglio, il dirigente ha approvato, con una determina di Ottobre 2002, l’aggiudicazione della gara d’appalto. Quindi, poi, ci sono stati atti del Commissario Straordinario e ancora altri atti pubblici. ritengo, dunque, di non avere alcuna responsabilità sulla vicenda perché come lo stesso Cuomo ha detto, non spetta a noi giudicare se le gare sono perfette o meno; il problema non è quello. Si sposta la questione. Il problema è della gestione di quella piscina: a partire dalle assunzioni che vorrei tanto sapere come sono state fatte, giacché mi trovo, come avvocato, a dover assistere a lavoratori licenziati, tra cui una lavoratrice madre e una in stato di gravidanza. Vorrei sapere quale è stato l’atteggiamento che si ha avuto rispetto all’obbligo, con una convenzione firmata da chi è venuto dopo di me, rispetto all’utilizzo da parte della collettività di quella piscina… Obbligo che non è stato mai rispettato. E ancora, mi interrogo sulla questione della fidejussione a garanzia del comune: oggi, c’è qualcuno dell’amministrazione comunale che dice al commissario, “guarda che la concessione andrebbe revocata” e il commissario non revoca. Poichè faccio politica e sono abituato ad essere malizioso, mi interrogo sull’assenza di Forza Italia in questa città come lista elettorale, mentre i suoi militanti sono di supporto alla coalizione a noi avversa“.
Già in settimana e nei mesi scorsi la questione dell’affidamento della piscina comunale era finita sotto i riflettori mediatici. A finire nel vortice delle accuse delle varie forze politiche avverse al Pd cittadino, la fidejussione a garanzia da parte del Comune (guidato dall’allora sindaco Enzo Cuomo), di all’incirca 3 milioni di euro, con cui la ditta Aquilsport srl, nel 2005, accedeva ad un mutuo di 15 anni al Credito Sportivo. Fidejussione che oggi potrebbe ripercuotersi sulle già esigue casse comunali dato che la stessa AquilSport non ha versato al Comune i canoni di concessione e, al Credito Sportivo, numerose rate del mutuo: per un totale di all’incirca 2 milioni 700 mila euro di debiti.
Dario Striano
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