PORTICI: UN MOSAICO DI PAPABILI CANDIDATI A SINDACO! CHI SARA’ IL SUCCESSORE DI NICOLA MARRONE?!

facce da sindaco

Un mosaico di candidati a sindaco per la poltrona fino all’altro ieri occupata dall’ex primo cittadino Nicola Marrone che, immediatamente dopo la sfiducia, firmata da ben 13 consiglieri, lo scorso lunedì 4 Luglio, ha annunciato il ritorno alla professione di magistrato. Sarà una campagna elettorale certamente lunga, rovente e spinosa quella di scena nella città della Reggia in vista delle prossime amministrative che, quasi sicuramente, si svolgeranno nella primavera del 2017.

A contendersi la carica più ambita di sindaco, secondo il primo Totonomi diffuso in città, un esercito di candidati, espressione ognuna di una diversa corrente tra maggioranza, opposizione e forze politiche extra-consiliari: a testimoniare la complessità dell’universo politico porticese.

Sul fronte PD, soltanto le primarie potrebbero risultare l’unico strumento utile ad evitare ulteriori scissioni nel Partito data la velleità di molti iscritti a correre per la candidatura a sindaco. I democratici, se uniti, dopo la triste parentesi di 3 anni dell’amministrazione Marrone, sembrerebbero essere i più accreditati per la guida della città, ricompattando molto probabilmente il vecchio centro-sinistra protagonista di 9 anni di governo sotto i due mandati dell’ex sindaco e attuale Senatore della Repubblica, Enzo Cuomo.

Dilaniata sempre più da dissidi interni e da malumori accresciuti dopo la caduta dell’amministrazione, invece, l’ex maggioranza, ora alla ricerca di una figura che quanto meno possa ricucire qualche strappo in modo da impensierire il Partito Democratico. E mentre non mancano voci di clamorosi ritorni sia nell’una che nell’altra parte, i grillini attendono le elezioni sperando di riscattarsi dall’esito negativo delle urne del 2013 che non gli ha permesso l’entrata in consiglio, portando anche, più tardi, ad una serie di microfaide all’interno del Movimento, ora ridotto ad un numero più esiguo di attivisti.

I PAPABILI CANDIDATI 

Schermata 2016-07-06 alle 13.54.32GIOVANNI IACONE. Chi pensava che con la pesante bocciatura al ballottaggio del 2013 non si sentisse più parlare di lui per la carica di sindaco si sbagliava di grosso. L’ex segretario, dopo 3 anni di opposizione netta e pungente, potrebbe rivendicare il sacrosanto diritto di partecipare alle primarie a seguito della vittoriosa strategia che ha permesso la sfiducia al rivale Nicola Marrone, condita da un infinito dibattito in consiglio comunale, condotto quasi su ogni atto. Le mancate dimissioni, promesse in caso di sconfitta durante l’ultima tornata elettorale, hanno permesso ai democratici un’opposizione estenuante che difficilmente sarebbe stata intrapresa senza di lui.

borrelli

RAFFAELE BORRELLI. Per due volte consecutive consigliere anziano della cittadina vesuviana. In termini di voti e preferenze l’ex capogruppo in assise consiliare del PD non ha rivali e lo ha dimostrato anche durante le ultime elezioni regionali quando appoggiando da solo Gino Cimmino ha collezionato circa la metà delle preferenze del candidato sostenuto dalla quasi totalità del Partito. Un’enorme spada di Damocle ne mina però la meritata leadership: lo scarso seguito che Borrelli avrebbe tra gli iscritti al Partito. E guardando gli ottimi risultati conseguiti in campagna elettorale alle ultime due tornate, proprio non si riesce a capire il perchè.

teodonnoCLAUDIO TEODONNO. Capitan futuro. O, meglio, volendo citare, almeno in parte Dante, “colui che fece […] il gran rifiuto“. Indicato più volte come candidato a sindaco durante la campagna del 2013, e addirittura investito della candidatura direttamente dal Senatore Cuomo, prima dell’inspiegabile passo in piedi che forse avrebbe evitato la parentesi marrone, l’ex presidente del consiglio comunale oggi ha voglia di riscatto e vorrà sicuramente essere protagonista, questa volta, in primissima linea, per la “riconquista della città”. Il consenso non gli è mai mancato… Forse al Capitan futuro per diventare “Pupone” basterebbe solo quel pizzico in più di coraggio.

cortese

AMEDEO CORTESE. Il segretario del PD che dovrebbe rinascere dalle ceneri della sconfitta. Giovane, preparato e ambizioso, il delfino del Senatore Cuomo rappresenterebbe il profilo ideale per la “scalata al trono dei democratici” dopo il tentativo di svecchiamento del PD intrapreso in questi tre anni. Tentativo che qualche volta, però, si è arenato sugli scogli delle nomine, vedi quelle relative alla segreteria (poi sciolta), che hanno visto protagonisti, oltre a giovani di belle speranze, anche “vecchie figure del partito”: tra cui quella dell’ingegnere Rosario Frosina, ex  Assessore ai lavori pubblici della giunta Cuomo, imputato per concussione e associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta a seguito di due inchieste dirette dal PM Graziella Arlomede.

minichinoMAURIZIO MINICHINO. Ci spera dalla campagna elettorale del 2013, durante la quale non sarebbe dispiaciuto a parte della dirigenza del partito. Nel mosaico di papabili candidature che vede protagonista il Partito Democratico locale, anche Maurizio Minichino potrebbe avanzare la richiesta di partecipare alle primarie per cercare di inseguire la poltrona tanto ambita. Una base solida di elettorato la ha, non forte come quella dei suoi “compagni sfidanti”, ma nella complessità della geografia politica del PD alla fine non è detto che l’ex dg del Portici calcio possa riuscire a non spuntarla.

pacilliALESSANDRO PACILLI. La sua esclusione dal consiglio comunale fece scalpore. Forte personalità, di bella presenza e negli ultimi tempi apparso anche in contrasto  con parte del partito; l’ex renziano della prima ora (assieme a Teodonno e Borrelli), dopo 3 anni fermo ai box, potrebbe riprendere in mano la sua bicicletta e pedalare per scalare la salita che lo divide dalla guida del PD locale. Forse la strada sarebbe stata meno ripida se nel Gennaio 2014 non si fosse tirato indietro nella corsa alla segreteria del Partito. La pedalata “assistita” dal battagliero Enzo Ruffino, suo consigliere di riferimento, potrebbe però rendergli meno difficoltoso il cammino in salita.

farroni-210x300FERDINANDO FARRONI. Risorto, con la sfiducia del sindaco, dalla delusione delle elezioni regionali, il pupillo dell’ex Ras della Sanità, Angelo Montemarano, quasi certamente, vorrà dire la sua nella competizione interna al vecchio centro-sinistra. Lo stesso che aveva contribuito a sfaldare decidendo, a poche ore dalla consegna delle candidature, nella Primavera del 2013, di passare tra le fila della coalizione diretta dal sindaco-magistrato creando un asse con Salvatore Iacomino, destinato poi a infrangersi dopo il responso delle urne delle regionali, quando l’ex presidente del consiglio comunale sembrava destinato ad affogare nella delusione della coppa di spumante gelato stappato per festeggiare un’elezione che non sarebbe mai avvenuta.

enzo cuomo

 VINCENZO CUOMO. E se il referendum di Ottobre dovesse bocciare il PD nazionale? E se a seguito della bocciatura il Partito Democratico dovesse realmente decidere di andare nuovamente al voto per le politiche? Si potrebbe pensare ad un ritorno di fiamma tra il Senatore e la “sua” Portici? Portici perdonerebbe la “sbandata” di aver lasciato la città anzitempo costringendola alla gestione commissariale? Il padre accolse il suo “figliol prodigo”; la netta impressione è che nella complessità del mosaico di candidature per la carica di sindaco la figura del parlamentare sarebbe quella giusta per evitare anche l’arma, spesso a doppio taglio, delle primarie.

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SALVATORE IACOMINO. Il dottore. Tra i principali artefici dell’ascesa dell’ex giudice Nicola Marrone alla guida della città, salvo poi pentirsene nel Giugno 2015 dopo la crisi interna con l’ex alleato Ferdinando Farroni, che rischia ora di ritrovare nuovamente in coalizione nell’ipotesi non lontana del vecchio centrosinistra riunito. Un film, insomma, già visto quando nel 2012 decise di passare all’opposizione sotto il mandato cuomo-bis. L’ex deputato, dopo diverse campagne elettorale vissute da co-protagonista, potrebbe pensare di scendere in campo in prima persona per amministrare e governare Portici.

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 LEOPOLDO SPEDALIERE. Il suo nome non manca mai nel giochino del toto-sindaco che puntualmente si scatena in campagna elettorale. Sarà forse per quella burrascosa vicenda che mise fine anzitempo al suo mandato elettorale. Navigato, pieno di idee, preparato e politico al punto giusto da poter mettere d’accordo parte dell’opposizione e della maggioranza, Leopoldo Spedaliere, alias “il re”, potrebbe essere la copula tra i due “centrosinistra”. L’uomo, forse, in grado di sanare una ferita aperta nel giugno 2012 che ha portato alla crisi politico-amministrativa che certamente una città come Portici non merita. L’ipotesi di un suo ritorno al momento sembra abbastanza lontana ma l’ex sindaco ci ha abituato a continui colpi di scena.

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NINO DANIELE. Già sindaco di Ercolano, conoscitore delle dinamiche che muovono l’universo politico sotto il Vesuvio, ed ora tassello fondamentale della giunta confermata di Luigi De Magistris. Gaetano Daniele avrebbe già rifiutato una proposta di candidatura avanzata da un giovane ex consigliere comunale per portare avanti una sinistra alternativa al PD locale. La sua esperienza e i buoni risultati ottenuti ad Ercolano rendono il suo pirofilo tra i più qualificati a gestire la città di Portici; il suo incarico a Napoli, però, rende tutto più difficile. Ma da qui alla primavera 2017, in questa che si preannuncia una tra le più burrascose campagne elettorali, potrebbero cambiare certamente tante cose.

imagesALESSANDRO FIMIANI. La scheggia impazzita della maggioranza di Nicola Marrone. Dal “me ne vado perché” alla creazione del PD 2.0 che, con la richiesta dell’azzeramento di giunta “per perseguire un serio rilancio amministrativo”, ha portato alla caduta dell’attuale amministrazione, ne ha fatta di strada l’avvocato eletto in consiglio comunale nella lista GO!. E’ stato uno dei pochi all’interno della vecchia maggioranza a sfidare apertamente il PD e il Senatore Cuomo, cercando, anche con manifestazioni pubbliche, di entrare da protagonista nel partito… spinto da una forte alleanza con parte della dirigenza nazionale.

mazzoneMAURO MAZZONE. E’ un’ipotesi alquanto lontana ma lo “scugnizzo” della Lista GO!, dato il suo attivismo fuori e dentro il consiglio comunale, potrebbe rappresentare un’alternativa valida in grado di coinvolgere ed entusiasmare gran parte dei giovani porticesi. E’ innegabile che l’Assessorato alle politiche giovanili, diretto per circa due anni dalla giovane avvocatessa Valentina Maisto, certamente la più valida tra gli “infiniti” Assessori che hanno fatto parte della Giunta Marrone, sia quello che ha portato a casa i più importanti risultati di un governo locale che certamente non verrà rimpianto dai cittadini porticesi.

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ENZO CIOTOLA. L’ex candidato a sindaco del PdL, passato poi in maggioranza per sostenere la risicata coalizione marroniana, sembrerebbe non essere più intenzionato a candidarsi come sindaco del centro-destra. Ma avrebbe proposto, secondo rumors, una giovane avvocatessa, la cui identità è ancora sconosciuta a noi de L’Ora Vesuviana, per mettere sù una coalizione di scopo con parte della vecchia maggioranza. La proposta non avrebbe entusiasmato gli attori politici e tutto ciò potrebbe portare alla nuova candidatura di Vincenzo Ciotola come alternativa ai vari progetti di Sinistra in città… anche se l’ex consigliere Michele Miranda starebbe seriamente pensando di candidarsi a sindaco, e parte della Destra cittadina sarebbe intenzionata a sostenere l’agronomo Mauro Mori.

puglia-erraGIOVANNI ERRA E SERGIO PUGLIA. I grillini dopo 3 anni di opposizione extra-consiliare attendono al varco sperando di riscattarsi dalla delusione del 2013 quando il candidato Giovanni Erra non riuscì ad ottenere il seggio in consiglio comunale. Potrebbe essere nuovamente lui l’uomo designato a guidare il Movimento alla conquista della città, anche se non sarebbe da scartare l’ipotesi Sergio Puglia, molto attivo in questi anni nell’area vesuviana, nel caso in cui il governo nazionale dovesse sciogliersi anticipatamente. Nel frattempo, però, Il M5s non è più quello di prima. Diversi attivisti hanno preferito abbandonare le sue fila per creare una serie di Associazioni politiche sul territorio, intenzionate, seriamente, a partecipare attivamente a questa campagna elettorale che riserverà certamente sorprese e momenti caldi.

 

DARIO STRIANO

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