PORTICI INFUOCATA – L’altra notte una bomba carta a Largo Arso, ieri un inseguimento e un agguato finito male. Chi vuole impadronirsi della città?
Portici – Cosa sta succedendo nella città del Granatello? Pochi giorni fa una bomba carta. Largo Arso ha devastato l’ingresso di una palestra, ai confini con San Giorgio a Cremano. Ieri un folle inseguimento per le strade cittadine tra due scooter. Gli agenti di polizia del commissariato locale sono intervenuti attorno alle 10 per provare a fermare due scooter che sfrecciavano a folle velocità tra corso Garibaldi e piazza San Ciro. Uno dei mezzi è riuscito a darsi alla fuga. In sella all’altro – assieme alla moglie – un 47enne noto pregiudicato di zona, ritenuto vicino alla malavita locale che qui vuoi o no, nonostante morti e arresti, è ancora targata Vollaro. L’uomo, fermato dai vigili urbani, avrebbe affermato di essere stato vittima di un agguato e che quei due uomini sull’altro scooter che lo inseguivano erano i soldati, emissari di morte. C’entra qualcosa la bomba carta di Largo Arso? L’uomo prima legato ai Vollaro e oggi vicino ad altri clan, stava meditando l’idea di “mettersi in proprio”? Ipotesi al vaglio degli inquirenti. Per ora il noto pregiudicato che sarebbe scampato ad un agguato, è stato multato per essere contravvenuto al codice della strada. La camorra porticese vive grosse evoluzioni: Vollaro è ancora un cognome che conta e sono ancora decine in città e non i fedelissimi del vecchio ras Luigi Vollaro, pronti a fare la guerra per difendere il territorio dalle invasioni dei clan vicini, provenienti da Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio ed Ercolano. Nonostante Portici sia ricchissima di attività commerciali, oggi il core business dei clan, non sono più le estersioni. Portici interessa per la droga, siccome da anni è una delle città con il più alto tasso di movida, la sua corrispondente nell’entroterra potrebbe essere Pomigliano d’Arco. Ai clan interessa affermare il proprio dominio per la gestione dei flussi di droga da vendere in città. Ma Portici è anche una delle città più attenzionate e con un sistema di videosorveglianza sempre all’avanguardia. Quale è il cartello criminale che ha deciso di mettere le mani sul Granatello tentando di spodestare la famiglia de ‘o Califfo?
“I fatti delle ultime ore ripropongono tutte le preoccupazioni per la recrudescenza di fenomeni collegati alla criminalità organizzata – il commento del primo cittadino da sempre in prima linea per sicurezza e vivibilità in città, Enzo Cuomo – agli sforzi messi in campo dall’Amministrazione locale, col potenziamento dei sistemi di videosorveglianza, rivelatisi estremamente utili in queste circostanze per i fini investigativi, non corrispondono con altrettanta efficacia i “decreti sicurezza” varati dal Governo. Al di là della propaganda che ha accompagnato queste misure, sul piano della sicurezza reale e percepita nulla è cambiato. Anzi, città di medie dimensioni, come Portici, continuano a soffrire di pesanti limiti in termini di controllo del territorio se è vero che, in particolare nelle ore notturne, il centro urbano resta terra di nessuno e teatro di fenomeni che non si riescono a fronteggiare per evidenti carenze sul piano organico ed organizzativo. Nelle prossime ore porterò nuovamente all’attenzione del Prefetto queste criticità che già in passato avevamo avuto modo di mettere in evidenza offrendo tutta la nostra collaborazione nella ricerca di efficaci soluzioni a tutela della sicurezza della nostra comunità”.
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