Si chiama Antonio Esposito, frequenta la 3 C del Liceo Filippo Silvestri ed ha già le idee chiare su come migliorare Portici. Insieme ai compagni di classe, che l’hanno votato e sostenuto, ha spiegato il programma del suo partito, il “PG” (Partito dei Giovani), il cui slogan “è più civiltà”. Con portacenere per strada, bagni pubblici nei centri nevralgici cittadini, un Lungomare con pista ciclabile e lidi per godersi il mare.
Ha vinto al primo turno contro i suoi “avversari”, uno candidato per la lista “PCM” (Portici Caput Mundi) e l’altra per la lista “Portici che Vale”, anche loro non sono stati da meno raccontando programmi pieni di belle proposte per la città.
Tutto questo è avvenuto nella sala della Protezione Civile del Comune di Portici nell’ambito del progetto gratuito “il Comune in comune” patrocinato da Anci Campania ed inserito nel programma alternanza scuola – lavoro.
Insieme al Comandante dei Vigili urbani Sallusto, l’ex consigliere comunale Luca Manzo che ha spiegato loro il sistema elettorale dei Comuni e le funzioni del Sindaco. Il giovane “sindaco” ha ricevuto la fascia tricolore dal Commissario straordinario dott. Roberto Esposito, accompagnato da un applauso dei compagni di classe. “Un plauso va anche alle insegnanti del liceo che come sempre hanno svolto il loro lavoro con grande devozione. – ha detto Luca Manzo – Chi, oggi, afferma che i giovani non sono interessati alla politica subisce gli stessi preconcetti che avevano i nostri padri nei confronti delle nuove generazioni. È chiaro che le inchieste giudiziarie che da Tangentopoli in poi si sono ripetute in maniera ciclica nelle Istituzioni hanno allontanato i giovani dalla politica. In un Paese dove i partiti non esistono più o sono aperti solo per gli eventi, non è facile creare una nuova classe politica; eppure posso affermare con convinzione che l’interesse non si è esaurito, va solo stimolato. L’anno scorso con il progetto Anci delle “Palestre di Democrazia” ho girato tante scuole del terriorio porticese e gli studenti di ogni classe avevano in comune la curiosità. Erano vogliosi di capire i meccanismi che compongono la macchina comunale. Oggi in mezz’ora cinquanta ragazzi si sono organizzati in tre gruppi, hanno inventato il nome del loro partito, lo slogan e perfino un programma. Quest’ultimo con proposte tutte sensate che meritano, davvero, di essere inserite nei programmi elettorali. Se sappiamo invogliarli i ragazzi si appassionano di più alla Vita Pubblica che ai video game, spetta a noi trovare il modo di coinvolgerli“.
Dario Striano
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