PORTICI. CONCUSSIONE: INDAGATI UN EX CONSIGLIERE E DUE ASSESSORI DELLA GIUNTA CUOMO. IL PD: “SIAMO GARANTISTI”

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Bocche cucite. Tutto tace al Comune di Portici dopo la notizia dell’imputazione coatta e della richiesta di rinvio a giudizio, che vede praticamente coinvolti 3 ex personaggi politici di spicco in città. A seguito dei provvedimenti legali che hanno come protagonisti due ex assessori della Giunta Cuomo, Rosario Frosina, delegato ai Lavori Pubblici, e Pietro Iodici, responsabile al Patrimonio, e un ex consigliere comunale di maggioranza, Ciro Nocerino, in quota PCI; non si registrano commenti ufficiali da parte dell’amministrazione comunale che, in attesa di novità, si è, nel frattempo, costituita parte civile nell’inchiesta condotta dal PM Arlomede.

Si attendono le dichiarazioni di Frosina che ha chiesto di chiarire la sua posizione dinanzi al giudice il prossimo 22 Maggio, e la richiesta di rinvio a giudizio che, a breve, il pubblico ministero dovrà emanare, a seguito dell’imputazione coatta ai danni di Iodici e Nocerino, richiesta dal gip Russo del Tribunale di Napoli, dopo l’opposizione presentata dalla parte offesa: due giovani imprenditori che sarebbero stati oggetto di minacce da parte dei 3 ex politici. Secondo l’accusa, Frosina, Iodici e Nocerino avrebbero abusato del loro ruolo politico, minacciando la società nella gestione di un locale, sito nel porto del Granatello.

Dapprima, avrebbero avvicinato i due giovani per accordarsi riguardo la concessione di una piattaforma di movida per un prezzo oscillante intorno ai 200 mila euro; poi, una volta sorti problemi relativi alla consegna e all’apertura dell’esercizio, li avrebbero minacciati, utilizzando gli uffici pubblici comunali per eseguire una serie di controlli al locale. Nono solo pretese economiche e minacce, sempre secondo l’accusa, i 3 imputati avrebbero addirittura imposto la presenza del figlio dello stesso Frosina in società.

In attesa di ulteriori notizie, sulla questione è intervenuto il PD di Portici: “E’ opportuno chiarire– ha detto il segretario del Partito Democratico locale, Amedeo Corteseche parliamo di indagini preliminari che necessitano del massimo rispetto durante il loro svolgimento. La fiducia nell’operato della Magistratura si accompagna alla convinzione che su vicende così delicate si debba rifuggire da qualsivoglia strumentalizzazione politica dovendo prevalere una cultura garantista.  Siamo rispettosi delle scelte che verranno adottate dagli organi inquirenti e confidiamo che le persone coinvolte sapranno dimostrare l’estraneità ai fatti ad oggi contestati“. La dichiarazione dei democratici è, dunque, simile a quella rilasciata a seguito degli avvisi di garanzia per associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, notificati a 23 tra politici, imprenditori e dipendenti comunali, lo scorso Novembre. L’inchiesta, diretta sempre dal pm Arlomede, ha tra gli indagati, ancora una volta, l’ex Assessore all’Urbanistica, Rosario Frosina.

 

Dario Striano

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