Politica: a Portici tutto è “Possibile”
Un manifesto al vetriolo contro il PD cittadino, affisso nella mattinata di Sabato 7 Novembre, a Portici, scatena una nuova “querelle” interna alla maggioranza di Nicola Marrone.
Il manifesto, dal titolo “Il Lungomare è salvo. La dignità politica di qualcuno non più“, a firma dei Partiti e liste civiche che costituiscono il progetto politico del sindaco-magistrato, informa alla cittadinanza la salvaguardia dei fondi relativi al restyling del waterfront porticese, attaccando il Partito Democratico, autore in questi mesi di annunci disfattisti,e accusando i suoi dirigenti di aver “cercato di ostacolare in ogni modo il buon esito di tale azione”
L’attacco ai democratici si è tramutato però in una polemica interna alla maggioranza, e per le distanze prese dal leader di RDA, Fernando Farroni, su Facebook (in uno “stato” poi cancellato); e per la sospensione dal progetto “Possibile” di Mauro Mazzone, Aniello Risi (ex SeL ) e Ciro Esposito ( ex Partito Democratico): i tre consiglieri comunali, iscritti alla neonata associazione politica di Pippo Civati, colpevoli, secondo il comitato organizzativo del progetto civatiano, di essere alleati, come dimostrano i loghi dei partiti a firma del manifesto, con l’UdC: “Il prossimo 21 novembre,- afferma il comitato di Possibile con una nota ufficiale – in occasione degli Stati Generali che sanciranno l’avvio del percorso congressuale, gli iscritti saranno a chiamati a scegliere la linea di Possibile rispetto alle alleanze con altre formazioni politiche e ciò consentirà a tutti i comitati di orientare le proprie scelte in base a quanto emerso dalla consultazione dell’intera comunità di iscritti a Possibile. A seguito del 21 novembre, quindi, il Comitato Organizzativo si riserva di verificare nuovamente questo caso sulla base di quanto sarà stabilito e sulla base di eventuali nuovi elementi che potrebbero emergere. Possibile sin dalla sua nascita ha messo al centro del suo impegno la costruzione di una vera alternativa sia alle politiche di centro destra, sia alle politiche del Partito della Nazione e intende farlo attraverso la più ampia partecipazione di cittadine e cittadini che scelgono di impegnarsi per un progetto che guardi alle esigenze reali della società“.
Puntuale è arrivata la risposta da parte degli espulsi, attraverso un comunicato stampa: “Ci coglie di sorpresa questa decisione del comitato organizzativo, così come ci sembra abbia colto di sorpresa anche Pippo Civati, anche perché la vicenda porticese è da sempre chiara ai vertici Possibile. A Portici l’UDC ha partecipato alla tornata elettorale con la nostra maggioranza di Centro Sinistra e questo era chiaro a tutti anche quando ci hanno permesso di costituire il Gruppo Consiliare. Per di più va detto che così come avviene a Napoli con De Magistris, l’UDC non condivide con noi responsabilità di governo perché esercita un ruolo di garanzia nell’espressione del Presidente del Consiglio Comunale. Ci lasciano perplessi anche i metodi che riteniamo estranei all’alveo della politica: non siamo abituati a processi sui social network, bensì crediamo che le sedi consone alla discussione democratica siano le assemblee ed i congressi. Tanto ci lascia un senso di stupore ancora maggiore in considerazione del fatto che il 21, proprio a Napoli si terrà la prima assemblea nazionale a cui possiamo partecipare. Riteniamo che quello sia il luogo in cui questa discussione vada affrontata, così come ad esempio intendiamo discutere con i compagni sulle scelte di chiusura e distanza che i vertici di possibile hanno assunto nei confronti di uno degli avvenimenti più importanti per la Sinistra italiana degli ultimi vent’anni. Condividiamo al riguardo l’insufficienza della creazione di un semplice gruppo parlamentare e la necessità di costruire un progetto serio e grande di Sinistra, ma di certo l’inizio di questo cammino riteniamo non possa essere la fuga dal confronto con le altre forze della sinistra“.
Nuove grane, dunque, per gli uomini di Nicola Marrone, alle prese attualmente con il sempre più probabile allontanamento di Fernando Farroni: l’ideatore di RDA, lista che, imbarcatasi molti componenti della maggioranza di Enzo Cuomo, è risultata essere il fattore vincente per le amministrative del 2013 che hanno interrotto lo stradominio elettorale del Partito Democratico nel “feudo rosso vesuviano“. Il pupillo dell’ormai ex ras della Sanità, Angelo Montemarano, la cui candidatura nel centrodestra caldoriano alle ultime regionali ha portato all’espulsione di Franco Santomartino (Verdi) e Salvatore Iacomino ( militante storico di SeL candidatosi in Sinistra al Lavoro alle elezioni di Maggio 2015) dalla coalizione dell’ex giudice, e all’ingresso in maggioranza di Enzo Ciotola (ex candidato a sindaco del PdL e uomo di riferimento sul territorio vesuviano di Severino Nappi, leader campano di NCD, passato di recente in Forza Italia), appare sempre più in contrasto con la politica del sindaco magistrato. Rumors parlano di un nuovo riavvicinamento al PD, nel frattempo coalizzatosi con SeL e Verdi per lo scioglimento del consiglio comunale – come denuncia il manifesto – con l’ottica di riunire il “vecchio centrosinistra“, protagonista di nove anni di governo Cuomo, prima della discesa in campo di Marrone. Come dire che a Portici, in politica, tra tradimenti, accuse e improvvise riappacificazioni, tutto è veramente “Possibile”.
Dario Striano
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