Passaporti falsi per sfuggire a controlli extra-Shengen: nove arresti tra Somma Vesuviana, Portici e Salerno 

Le indagini hanno consentito di delineare un’articolata organizzazione criminale, stabilmente radicata nella provincie di Napoli e Salerno (Napoli, Somma Vesuviana, Marano di Napoli, Portici, Casoria e Scafati), strutturata per comparti di specializzazione e su più siti produttivi interconnessi, gestiti da soggetti associati, tutti accreditati di notevoli e diversificate competenze tecnico – tipografiche, dedita alla falsificazione e distribuzione di passaporti, titoli di viaggio per stranieri, documenti di viaggio per rifugiati, permessi di soggiorno, carte di identità e patenti di guida italiane.

Falsificavano patenti di guida, carte di circolazione, documenti identificativi nazionali validi per l’espatrio in modo da eludere i controlli extra-Schengen nonché ingenti quantitativi di banconote di valuta estera. Per questo i militari del comando carabinieri antifalsicazione monetaria di Roma, supportati dai comandi provinciali carabinieri di Napoli e Salerno e, per l’estensione internazionale da Europol, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure coercitive personali con contestuale sequestro preventivo di beni patrimoniali a carico nove persone: tre sono agli arresti domiciliari e per sei sono scattati i divieti di dimora in Campania.

Il gruppo criminale, anche mediante intermediari stranieri, alimentava diverse filiere distributive di ingenti quantitativi di passaporti falsi in bianco, pronti per la stampa di personalizzazione perfezionata con l’apposizione delle foto e dei dati identificativi degli utilizzatori finali, il cui terminale veniva localizzato a Malta: risultava funzionale alle dinamiche di immigrazione clandestina in quanto gli stranieri, soprattutto provenienti dai paesi sub-sahariani e mediorientali, utilizzando falsi documenti identificativi nazionali, riuscivano ad imbarcarsi su voli diretti verso altri paesi europei, senza dover passare i più rigorosi controlli previsti dai viaggiatori provenienti dai paesi extra-Schengen.

 

Lo stesso sodalizio, interagendo con esponenti della criminalità partenopea, produceva anche carte di circolazione straniere necessarie al perfezionamento delle procedure di nazionalizzazione, strumentali al riciclaggio di veicoli rubati in Italia e all’estero e ingenti quantitativi di banconote false da 20.000 franchi congolesi, per complessivi 54 milioni, destinati all’immissione nel circuito economico – finanziario della Repubblica Democratica del Congo. È stato altresì disposto il sequestro complessivo di beni, per un valore complessivo stimato di un milione di euro circa.

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