Partito Democratico, chiesa e associazioni contro il “ridimensionamento” della platea scolastica a San Sebastiano al Vesuvio: “Scelte miopi stanno compromettendo una comunità”
San Sebastiano al Vesuvio – Partito Democratico, comitati civici di genitori, le parrocchie che insistono sul territorio e diverse associazioni culturali e sportive in campo per il futuro della scuola nell’ex piccola Svizzera. “La nostra città e la nostra virtuosa comunità scolastica hanno affrontato la sfida del dimensionamento e la nascita del nuovo Istituto Comprensivo SS Vesuvio – Salvemini. Oggi, sono all’orizzonte i lavori per l’abbattimento e la ricostruzione del Plesso Salvemini, la nostra Scuola Media. L’urgenza d’intervenire è condivisa da tutti ma questa è una sfida da governare con visione, strategia e lungimiranza” è chiaro Nicola Mondini segretario del Partito Democratico che assieme ad altre realtà “partecipate” della città ha messo su un comitato che giurerà battaglia.
“Purtroppo con questa amministrazione la parola d’ordine ricorrente è l’incertezza. Sui tempi, sulle soluzioni temporanee, sul futuro di San Sebastiano. Quando inizieranno davvero i lavori? Quali soluzioni temporanee ha in mente l’Amministrazione comunale? Sentiamo parlare di container, moduli: sono state verificate ipotesi alternative? Sentiamo parlare di rotazioni tra i Plessi e presumibili doppi turni. Questo clima sta mandando la città nell’ansia e le famiglie nel caos. La priorità deve essere scongiurare la riduzione delle iscrizioni, sarebbe un dramma per tutti: per i docenti, per le famiglie, per l’indotto economico della città.
La Circolare ministeriale sulle iscrizioni richiama ad una collaborazione tra Scuole ed Enti locali per definire in anticipo le condizioni di accoglimento delle domande, anche in base ai piani di utilizzo degli edifici scolastici. Chiediamo al Comune, che è proprietario delle strutture, di adoperarsi nell’ambito delle proprie competenze, al fine di garantire la massima accoglienza possibile. L’amministrazione Panico come intende recepire le direttive ministeriali in materia e soprattutto concretamente cosa intende fare? Quali risposte certe e sensate vuole dare alla comunità di San Sebastiano al Vesuvio? Sarebbe un grave errore cedere alla pericolosa idea di lavorare ad una Scuola più piccola, con meno iscritti. Dobbiamo, invece, combattere insieme per una Scuola più grande e per una città più attrattiva. Non ci salveremo da soli, non ci salverà la pretesa dell’autosufficienza. Guardiamo alle prossime generazioni, non alle prossime elezioni”. Più chiaro di così si muore. Mondini va dritto al dunque: un’amministrazione deve avere un progetto, esporlo alla città, avere una visione di insieme che non sia quella di unire tutti sul niente per un voto in più. Il riferimento è alla troppa “eterogeneità” della compagine di governo che più spostata a destra, contiene da Fratelli d’Italia e Forza Italia a qualche esponente transfugo di Verdi e Pd.
“Meno iscrizioni comporteranno un’inevitabile riduzione del corpo docenti. La riduzione dei docenti determinerà un effetto domino che si ripercuoterà anche sulle famiglie i cui figli sono già iscritti. Sarà compromessa la continuità didattica per gli allievi: alcune classi potranno perdere gli insegnanti nonostante non si tratti delle classi prime – continua il segretario Pd esponendo il testo di un manifesto che tra poche ore sarà affisso in città e sarà una “chiamata alle armi” per tutti quelli che voglio occuparsi della problematica scuola a San Sebastiano al Vesuvio -. Purtroppo assisteremo ad una compromissione della serenità della vita familiare, del diritto delle famiglie di programmare le scelte di vita, comprese quelle economiche. Visto il clima di forte incertezza, molte sceglieranno di iscrivere altrove i propri figli. Laddove ciò accadesse sarebbe inevitabile che il percorso educativo dei nostri giovani concittadini si sposterebbe in altre città, con effetti devastanti sul tessuto sociale sansebastianese”. E ancora: “Scelte miopi rischiano di compromettere irrimediabilmente il futuro di San Sebastiano. La nostra città vive un decremento demografico spaventoso: i nostri abitanti sono già scesi a 8.600. Servono scelte lungimiranti e coraggiose che puntino all’incremento demografico. Il clima di incertezza e la riduzione delle iscrizioni possono essere il colpo di grazia per una città che muore, proprio nella sua ora più buia. Una Scuola più piccola e con meno allievi comprometterà anche il tessuto economico di una città già fustigata; una Scuola più piccola se la Scuola muore, muore San Sebastiano. Il sindaco dovrebbe ricordare che nei suoi momenti più bui, la nostra città si è salvata aprendosi, costruendo ponti tra le nostre famiglie, il nostro tessuto socio-economico e quello delle città vicine. Accogliendo. Dobbiamo combattere assieme questa battaglia per il futuro della nostra Scuola, per il futuro della nostra città. Iniziamo da qui, continuiamo insieme: salviamo la scuola, per salvare San Sebastiano al Vesuvio”.
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