Omicidio di camorra a San Giorgio a Cremano, la faida tra Mazzarella e Vollaro sullo sfondo o una vendetta trasversale contro il fratello pentito della vittima?
Sull’omicidio di Raffaele Gallo, consumatosi in pieno giorno a San Giorgio a Cremano indaga la Squadra Mobile della Polizia. Donne e uomini esperti agli ordini del dirigente Alfredo Fabbrocini stanno setacciando la vita della vittima, pluripregiudicato legato alla potente cosca dei Mazzarella che tra Portici e San Giorgio a Cremano ha imbastito una guerra con la storica cosca dei Vollaro a cui da diversi anni era ritenuto legato Ciro D’Anna, ucciso in un agguato a Portici nel dicembre scorso. Ma Raffaele Gallo è anche il fratello di Giovanni Gallo, pentito di camorra che aveva accusato il boss della città di Troisi, dopo la scomparsa quasi definitiva del clan Abate (i Cavallari) Vincenzo Troia di essere il mandante dell’agguato a Luigi Formicola, avvenuto nel gennaio 2011, in cui perse la vita anche il meccanico innocente Vincenzo Liguori, che era al lavoro nella sua officina; per quell’omicidio il boss è stato condannato in primo grado ma poi assolto. Diverse le piste per far luce sull’ennesimo delitto che ha sporcato di sangue il vesuviano. Una guerra tra i Vollaro e i Mazzarella o una vendetta trasversale? A quanto ricostruito dagli inquirenti la vittima era in scooter, i sicari gli hanno esploso contro almeno una decina di colpi calibro 9×19; potrebbero avere usato una pistola ma, vista forza di fuoco, sembra più probabile che per l’omicidio sia invece stata utilizzata una mitraglietta. Gli agenti hanno acquisito i nastri di alcune telecamere di videosorveglianza puntate sulla strada e sui paraggi. “La criminalità organizzata è una piaga che le istituzioni combattono incessantemente su larga parte del territorio nazionale e che, stavolta, ha agito nella nostra città – ha commentato Giorgio Zinno, sindaco di San Giorgio a Cremano – la camorra è un male da estirpare ed anche stavolta siamo pronti a fare la nostra parte: abbiamo immediatamente messo a disposizione della Polizia di Stato le immagini del nostro sistema di videosorveglianza. Abbiamo totale fiducia nell’operato dell’autorità giudiziaria e negli inquirenti che sapranno far luce su quanto accaduto, assicurando alla giustizia i responsabili del raid. Ogni altra parola sarebbe superflua e saprebbe di strumentalizzazione politica. Anche stavolta, la nostra comunità si mostrerà unita contro un nemico più grande”.
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