Maradona contro De Laurentiis “Lui non mi vuole al Napoli” e contro Equitalia
“Mi piaci perchè vai controcorrente e anche tu dici la verità, e questo dà fastidio sia in Italia che in Argentina”. Diego Maradona non è cambiato con il passare degli anni, è sempre il ‘Che Guevara’ del pallone anche adesso che sta per compiere 53 anni. Ma rimane, soprattutto, il miglior calciatore mai apparso sulla faccia della terra, assieme a quel Pelè che non ha mai amato. Ospite d’onore di Fabio Fazio nella trasmissione ‘Che tempo che fa’ su Rai 3, il grande argentino non perde la vena polemica, e ignora O Rei quando il conduttore gli chiede chi siano stati, a parte lo stesso Maradona, i più grandi di sempre: ”’non mi dimentico di Careca, Van Basten, Gullit, Rijkaard – risponde -, erano grandi calciatori. Oggi si cambia maglia come i pantaloni, non esistono più le bandiere. Guadagnavamo già tanto, perché tradire la gente?”. La sua verve polemica non risparmia nemmeno Equitalia per le sue note vicende con il fisco (“non sono mai stato un evasore, loro si fanno pubblictà con me”) e nemmeno chi adesso è a capo di quel Napoli che continua a essere nel suo cuore: “tornare mi piacerebbe, ma non capiterà con De Laurentiis, lui non mi vuole”. E’ quindi il solito Maradona, che adesso fa l’ambasciatore sportivo di Dubai, “vivo benissimo e posso perfino andare al supermercato”, è in pace con se stesso ma racconta per l’ennesima volta il suo viaggio nell’inferno della droga, dal quale lo ha tirato fuori l’amore delle sue figlie, “che per me sono la vita assieme a mio nipote Benjamin, il bimbo di Giannina”. Ripete che non ha mai voluto essere un esempio, ma neppure sarà mai un uomo comune: “Il 30 ottobre faccio 53 anni – commenta -, ma come dico sempre a Dalma oggi ne avrò 85-86 per tutto ciò che ho vissuto, nel male e nel bene. Sono stato male per colpa della droga per tanti anni. Il mio rimpianto è di non aver visto crescere le mie due figlie”. Poi si leva altri sassolini dalle scarpe: “ho sempre pensato che numero 10 ci si nasce. Ma ora è un numero che portano tutti. Io comunque ho sempre pensato di essere Maradona, c’è un filmato di me da bambino che dico di voler vincere la Coppa del mondo”. Con il Brasile la rivalità non si limita a Pelè: “avranno la Coppa del Mondo e poi l’Olimpiade ma per la gente avrà un costo molto – prevede Maradona -. I Mondiali saranno un sacrificio grande per la gente: ci sono cose più importanti che il Brasile vinca la Coppa del mondo, non credo che ne abbia bisogno. Prima si deve lasciare mangiare le persone”. Sin qui Maradona. Le sue parole e i suoi gesti, come sempre, suscitano polemiche. “Maradona fa il gesto dell’ombrello a Equitalia? È gesto da miserabile e credo che vada perseguito con grande determinazione”. Così il viceministro dell’economia, Stefano Fassina, a mix 24 su radio 24 intervistato da Giovanni Minoli sul gesto eloquente dell’ombrello fatto in tv da Maradona e indirizzato a Equitalia. Funzionari di Equitalia hanno notificato a Diego un avviso di mora da oltre 39 milioni di euro. “Stiamo parlando di quasi 40 milioni di euro e Maradona farebbe bene a imparare a rispettare le leggi”, commenta l’economista.
I commenti sono disabilitati