L’usura ai drogati, arrestati Salvatore Montefusco, detto «Zamberletto» figlio del boss Carmine e Antonio Galasso
Racket nella periferia est di Napoli: presi tre esattori della camorra, due sono incensurati. Figurano anche il capo del clan Montefusco e suo figlio tra le tre persone a cui il nucleo operativo della compagnia carabinieri Poggioreale hanno notificato un provvedimento di fermo emesso dalla DDA di Napoli (pm Simona Rossi).
Gli inquirenti, a vario titolo, contestano a Salvatore Montefusco, detto «Zamberletto», figlio del boss Carmine Montefusco e Antonio Galasso i reati di usura, estorsione, detenzione abusiva di armi e traffico di sostanze stupefacenti, delitti aggravati, tutti, dal metodo mafioso. Le indagini sono scattate dopo la denuncia presentata da una vittima qualche giorno fa, il 18 luglio, nella quale i tre venivano accusati, oltre che di traffico di droga, anche di avere imposto, anche con la violenza, tassi usurai, spesso superiori al 100% per alcuni prestiti contratti negli ultimi due anni.
Denaro che la vittima non era in grado di restituire e che hanno determinato più volte aggressioni e minacce. Salvatore Montefusco è considerato il referente dell’omonimo gruppo Montefusco che opera nel complesso di edilizia popolare «Rione De Gasperi», nel quartiere Ponticelli, legato al clan «De Luca Bossa». Carmine Montefusco e Antonio Galasso sono entrambi incensurati: attualmente la famiglia Montefusco è al centro di una faida di camorra con il clan «De Micco»: l’ultimo efferato omicidio di camorra avvenuto in via Argine all’altezza del civico 910 lo scorso 9 luglio ha avuto come vittima il fratello di Salvatore Montefusco, Emanuele Pietro Montefusco, 48 anni trucidato con 4 colpi di pistola mentre vendeva in strada i rotoloni di carta. Secondo le indagini, ancora in corso, questo omicidio potrebbe essere inquadrato in una vendetta «trasversale» nei confronti di Salvatore Montefusco.
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