Ottaviano. Il sindaco Luca Capasso è stato eletto nuovo presidente del Parco Vesuvio.
Sindaco, come si è arrivati alla sua nomina?
«Attraverso un serio accordo di programma che è finalizzato ad interagire con l’ente parco rispettando le diversità delle nostre istituzioni. Noi sindaci siamo per la tutela dell’ambiente, ma pensiamo che debba essere anche un’opportunità di sviluppo».
È ancora critico nei confronti dell’Ente Parco, ora che ne fa parte?
«Oggi il Parco Vesuvio è Nazionale solo nel nome: manca un’infrastruttura turistica e di servizi che possa trasformarlo in un’attrazione che aiuti a far girare l’economia del territorio. Il mio impegno sarà quindi di lottare, anche duramente se necessario, per mettere a disposizione di turisti e cittadini delle strutture che possano facilitarne la visita, come aree picnic attrezzate e punti di ristoro. Inoltre un corretto sviluppo del Parco Nazionale può favorire anche quello dei centri storici vesuviani. Per esempio ad Ottaviano abbiamo due borghi storici di rara bellezza, che stiamo provando a valorizzare con varie iniziative, tra cui i mercatini di Natale dell’anno prossimo. Dobbiamo fare in modo che iniziative come questa non restino isolate».
Il completamento della SS. 268 è funzionale alla ripresa turistica del territorio?
«Sicuramente chi ha progettato quella strada negli anni 70 per congiungere Napoli e Salerno attraverso l’area vesuviana ha pensato allo sviluppo territoriale, ma credo che in parte quella strada abbia influito negativamente sull’economia locale. Questo perché ha dirottato parte del traffico fuori da paesi e città. Quando la SS 268 è stata chiusa un commerciate mi disse che il traffico aveva portato nuovi clienti al suo negozio. Proprio per questo ho intensione di proporre ai Comuni con cui confiniamo la stesura di un piano del traffico condiviso, così da snellire la superstrada senza imbottigliare i centri urbani. Il raddoppio della SS. 268 resta fondamentale in caso di evacuazione: è impensabile usare le nostre strade interne come via di fuga. Su temi importanti come questo non siamo più politici, ma sindaci. Cioè dobbiamo tutti mettere da parte i colori e perseguire gli interessi collettivi. Un solo sindaco non può risolvere veramente i problemi, tanti sindaci invece possono diventare un motore importante».
Daniele De Somma
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