Lo strano caso della “mensa Noschese” a San Giorgio a Cremano
San Giorgio a Cremano. Chi non penserebbe che una scuola, possedendo un centro cottura dove partono molti pasti per altre del territorio, non si prepari da sé quelli per i propri alunni? Nessuno direste voi ed invece no. Tutti i bambini pagherebbero lo stesso ticket nelle classi pensereste voi, ed invece no perché l’istituto ha deciso di avviare una doppia mensa con costi e trattamenti diversi: la ratio del preside del quarto circolo della stanziale sarebbe da ricercarsi nel desiderio di equiparare i costi tra i residenti e non residenti, qualora quest’ ultimi approvassero di utilizzare la mensa alternativa. Ricapitolando nella stessa classe potrebbero esserci bambini che mangeranno con la mensa comunale e altri con la mensa alternativa. Questo è lo strano caso della mensa della scuola Noschese, ma per capire bene la situazione bisogna partire dall’inizio di questa storia. Il dirigente scolastico, dopo un bando per l’affidamento del servizio mensa scolastica, decretò una graduatoria con conseguente aggiudicazione provvisoria: il vincitore fu la Pizzeria Trattoria “Da Don Paolo”. Subito dopo l’aggiudicazione, il vincitore rinunciò e la scuola si ritrovò ad affidarsi al Ristorante “Lo Scoiattolo” di Pimonte, secondo in graduatoria. Questo dista ad un ora di auto dall’istituto, va da sé che i cibi non potranno mai essere serviti caldi ai bambini. La preoccupazione fondamentale riguarda il costo: il comune con un progetto finanziato(860000€/anno) arriva ad offrire una mensa da 2,37€ (residenti) mentre chi scegliesse i pasti alternativi pagherebbe 2,50€: la domanda sorge spontanea, cosa si può mangiare con 2,50€? Alcuni genitori ci hanno riferito che si utilizzeranno gli stessi menu, per non creare discriminazioni tra i bambini, ma il problema risulta la possibile variazione che potrebbe accadere: se una mattina la mensa comunale decidesse di cambiare per mancanza di materie prime in un giorno specifico(es. non si sono trovati pomodori buoni per la pasta al sugo) i bambini si troverebbero a mangiare pietanze diverse. Ulteriore problema rappresenterebbe l’aiuto dei refezionisti: il comune mette a disposizione delle persone che aiutano a mangiare i bambini più piccoli, chiaramente con la mensa alternativa, non potrebbe accadere per motivi assicurativi. Oggi comincia la mensa ed inizia anche la rivolta di alcuni genitori, non soddisfatti di questa gestione.
Roberto Liucci
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