L’EMERGENZA LAVORO – Lo stabilimento di Pomigliano chiuso anche oggi: al Ministero l’incontro Trasnova-Stellantis,

Lo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco resterà chiuso anche oggi per la mancanza di materiale dovuta al blocco degli ingressi da parte dei lavoratori Trasnova. Una protesta che ormai va avanti dallo scorso lunedì, e che ha costretto l’azienda a fermare la produzione dal secondo turno di martedì 3 dicembre. Ora i lavoratori dell’indotto attendono con preoccupazione l’incontro al Mimit.

Poca voglia di parlare, i preparativi per un presidio davanti al ministero, e la consapevolezza di non poter abbandonare la protesta ai cancelli dello stabilimento vuoto. “Poi chissà – dicono i manifestanti – noi speriamo nel miracolo di Natale, ma adesso ci sentiamo come la notte prima degli esami, tesi, frastornati, ma non ci arrendiamo”. Anche oggi un via vai di persone che hanno portato loro qualcosa da mangiare, qualche caffè, un po’ di legna per i falò all’addiaccio. Nel frattempo la lettera inviata al Presidente Sergio Mattarella ha sortito un effetto di speranza.  “Oggi al MIMIT ci sarà l’incontro con Stellantis, auspichiamo che il ministero presenti al tavolo una proposta che salvaguardi attività lavorative e livelli occupazionali”.

A darne notizia sono Mauro Cristiani, segretario generale Fiom Napoli e Mario Di Costanzo, responsabile settore automotive Fiom Napoli.

“Caro Presidente – si legge nella lettera – ti scrivono i 54 lavoratori della Trasnova che lavorano allo stabilimento Stellantis Gianbattista Vico di Pomigliano d’Arco. Dal 2 dicembre siamo in presidio permanente davanti ai sei ingressi della fabbrica perchè Stellantis ha deciso di non rinnovare la nostra commessa. Trasnova ci ha mandato le lettere di licenziamento, a fine anno non avremo più certezze per il nostro futuro”. “In questi anni – continua la lettera – abbiamo sempre lavorato, con i soldi del nostro stipendio abbiamo portato avanti le nostre famiglie, qualche desiderio l’abbiamo realizzato, molti li abbiamo messi da parte perchè il nostro stipendio non è molto alto, siamo tutti operai. Dall’anno nuovo saremo tutti disoccupati alla ricerca di un posto di lavoro e si sa che al sud è più complicato. Qualcuno già sta pensando che forse è meglio andare al nord. Noi crediamo di essere vittime di una grande ingiustizia, Stellantis fa pagare anche a noi la buonuscita di 136 milioni di euro di Carlos Tavares, solo che noi dovremo cercare un nuovo lavoro per vivere, Tavares può anche decidere di non lavorare più per tutta la vita”. “Presidente Mattarella – hanno concluso i lavoratori – a te che rappresenti tutti gli italiani chiediamo di aiutarci, noi vogliamo solo lavorare e vedere le nostre famiglie serene come pochi giorni fa, ti chiediamo di stare dalla nostra parte per farci restituire lavoro, serenità e dignità”.

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