Legge 21 e “zona rossa”, c’è il disegno di legge regionale. Il sindaco Esposito: “Finalmente si cambia!”
Sant’Anastasia – NA – In una Sala Consiliare gremita, in presenza del sen. Carlo Sarro, l’annuncio di una battaglia vinta: la legge regionale 21/2003 è stata modificata e, come ha affermato il già ass. Giancarlo Graziani, sulla modifica “c’è la firma di Carmine Esposito”. Il sindaco anastasiano aveva già avuto le risposte certe e inequivocabili che cercava in merito alla complessa questione della zona rossa e dei condoni. Le aveva avute dai tecnici, dai cittadini e dai sindaci dei comuni a rischio Vesuvio. E le ha avute, finalmente, dalla Giunta Caldoro. E’, infatti, della Giunta Regionale Campana il disegno di legge approvato il 27 febbraio 2012 che apporta modifiche all’art. 2 e 5 della legge 21/2003. Dovrà passare l’esame delle commissioni e poi andare in Consiglio Regionale e presumibilmente entro giugno le modifiche saranno realtà. “Sono soddisfatto – dice Esposito. Fare il sindaco è un lavoro difficile e stressante, ma sono soddisfatto perché abbiamo raggiunto un obiettivo cardine della mia campagna elettorale e rivoluzionario per i territori vesuviani”. Cosa cambia? All’art. 2, comma 1, al posto del divieto di “incremento dell’edificazione a scopo residenziale” si leggerà che “a far data dall’entrata in vigore della presente legge” vi è il divieto alla “nuova edificazione a scopo residenziale”. All’art. 2, comma 2, invece, la modifica vieta la “nuova edificazione”, che non è permessa per evitare aumenti di abitazioni a scopo residenziale e di conseguenza aumenti demografici, “ad eccezione degli edifici realizzati precedentemente all’entrata in vigore della presente legge”.
La versione modificata dell’art. 5 – ha spiegato Graziani – “completa il recepimento da parte della “politica” delle ragioni esposte in campagna elettorale e sottolineate con forza dal sindaco Esposito durante questi primi anni di mandato: interpretare bene la norma e modificarla per favorire lo sviluppo dei territori vesuviani”.
E la nuova norma dell’art. 5, fermo restando il divieto di costruire nuovi alloggi, al secondo comma esclude dal divieto “gli interventi edilizi di cui alle lettere a, b, c, d del comma 1, dell’art. 3 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 su tutti gli immobili esistenti, ferma restando l’applicazione del successivo art. 6”.
Ciò vuol dire, secondo il Testo Unico n. 380 sull’edilizia, che le Amministrazioni e i Sindaci potranno adottare strumenti urbanistici che possano veramente ridisegnare un paese e garantire ai cittadini che vogliono continuare a vivere “dentro la zona rossa” la possibilità di intervenire sul proprio immobile (preesistente) per migliorarlo, renderlo antisismico, adeguarlo in senso funzionale e in natura igienico-sanitario, intervenendo anche con l’aumento della volumetria fino al 19,999%. Una vittoria del sindaco Esposito su tutta la linea, preannunciata in campagna elettorale. “In Campania il problema della legge 21, il problema dei condoni edilizi dell’85, del ’94 e del 2003 e il problema degli abbattimenti, divenuti la battaglia del vostro sindaco Esposito, schiacciano i territori. Ci sono – afferma il sen, Sarro – 67mila sentenze di demolizione esecutive e circa 200mila procedimenti in corso. Questo fa capire la situazione drammatica che vive la nostra regione e per questo sono impegnato da più di due anni ad affrontare e risolvere questo problema, verso il quale il Senato non può girare le spalle”. “Il sen. Carlo Sarro ha seguito da vicino la questione dei condoni e della legge 21 e si sta interessando per riaprire i termini del condono 2003 e per questo lo ringrazio. Abbiamo il dovere di farci sentire anche con il Presidente Napolitano – ha affermato il sindaco, Carmine Esposito – che deve evitare che questi territori siano massacrati. Sono soddisfatto per il risultato raggiunto. Noi siamo stati derisi in questi anni in cui dicevamo che la legge 21 andava modificata perché faceva morire i nostri territori. Oggi posso dire che la mia battaglia non è stata vana, partiva dallo studio delle norme, da un’intuizione, da una lungimiranza che si è tradotta in una modifica della legge 21. Modifica che, nero su bianco, risolve anche il problema delle case condonabili. Ho sempre detto che la mia battaglia sulla zona rossa era finalizzata a dare la possibilità a chi ne ha diritto di vivere in una abitazione più decente e adeguata, lottando l’abusivismo. Non costruite più abusivamente, perché saremo feroci. Abbiamo ottenuto la modifica della legge 21. Ora dobbiamo essere credibili, per poter fare un’altra battaglia, magari nella prossima campagna elettorale, che ha egualmente una sua razionalità e cioè quella che dovrà chiarire se si possono costruire nuove abitazioni, nel rispetto dei vincoli demografici, idrogeologici ecc. Fermo restando che non dovrà crescere la popolazione e che dovranno essere rispettati gli altri vincoli legislativi, un giovane di Sant’Anastasia che sposa una ragazza di Sant’Anastasia perché non potrebbe costruire una propria Abitazione? Ma, per ora, restiamo a quanto abbiamo ottenuto con la modifica della legge 21. Quest’ultima mia convinzione lasciamola ad una battaglia futura, a chi con coraggio vorrà affrontarla nel presentare la sua candidatura a sindaco, lasciamola ai giovani, ai vostri figli, che non dovranno aver paura di farla”.
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