Legalità e Conoscenza: l’opinione del Professor Luciano Brancaccio dell’Università degli Studi Federico II
La sfiducia e il senso di disagio sociale presente fra la popolazione a causa dell’intensificarsi dei fenomeni di criminalità diffusa, fanno della sicurezza e della legalità un tema nevralgico per il mantenimento di un corretto equilibrio sociale. In occasione della Giornata della Legalità, abbiamo chiesto a Luciano Brancaccio, docente dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” sui temi di ricerca riguardanti le nuove forme di clientelismo, la criminalità organizzata, il ruolo del capitale sociale nei processi di sviluppo locale, i metodi di analisi di rete, le politiche urbane e lo studio delle classi dirigenti, qual è l’approccio universitario rispetto ai fenomeni criminali e quale può essere un reale contributo.
“Ci sono diversi approcci per studiare i fenomeni di stampo criminale – ha così esordito il Docente – Due, in particolare, i principali, uno di tipo criminologico che tende a studiare le organizzazioni criminali in maniera del tutto separata dalla società, ed uno storico sociale, che prediligo, che guarda ai contesti socioculturali – continua ancora – L’università può combattere la criminalità con la conoscenza e la divulgazione. Ma lo fa anche con il dibattito, il senso comune e tutte le attività di terza missione – aggiunge ancora – Anche attraverso l’assunzione di protocolli deontologici che, a breve, faremo grazie all’idea del Rettore dell’Università Federico II. Corsi e seminari, invece, si svolgeranno ad aprile e maggio, saranno tematici e includeranno anche il fenomeno dei colletti bianchi, non ascrivibili direttamente a gruppi camorristici, ma facente parte di essi. La partecipazione degli studenti a questi cicli di conoscenza è sempre alta – conclude – per cui abbiamo deciso di ridurre il numero da 60 a 20 in modo da poter controllare il trasferimento di conoscenza. Questi seminari sono organizzati dall’Irmac laboratorio interdisciplinare su mafia e corruzione di cui assieme ad altri docenti faccio parte”.
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