LAVORI IN CORSO – La nostra vita è un lavoro in corso da consegnare al Padrone che ce l’ha donata
Poesia e preghiera. Un tema affascinante che coinvolge l’arte e la fede di noi uomini nel misto di anima, pensiero, sentimenti che si presentano al cuore e alla mente. Interrogarsi e comprendere in qualche modo il tempo e i tempi che ci sono stati concessi per vivere la nostra storia prevede un nostro personale percorso tra infiniti sentieri che si aprono davanti a noi nell’intreccio di altri sentieri percorsi da innumerevoli altre creature come noi. Il percorrere tali sentieri come si può bene intuire è una fatica e una gioia dai mille volti. Non ci provo neppure per un attimo nel tuffarmi in questo gran mare agitato. Mi limito a qualche riflessione. Una nostra grande compagna di viaggio nel percorrere i sentieri della nostra vita è sicuramente la “poesia”. Per “poesia” non intendo soltanto il leggere o scrivere versi, ma vivere e contemplare il mondo nella totalità del suo essere. Nel bene , nel male, nella confusione, nella miseria, nella tragedia, nella gioia, nel dolore … Dante Alighieri con la sua “Divina Commedia” ci ha offerto in modo pieno e totale il senso della poesia d’uomo nelle sue diverse e contrastanti condizioni. L’ “Inferno” per descrivere il dolore e la miseria; il “Purgatorio” per aprirci la visione del mondo della speranza; il “Paradiso” per dare un segno , una traccia di vita in una gioia perenne. La visione poetica di Dante non è certamente quella che si vive nell’al di là, ma ce ne dà un’immagine, seppure tutta umana e terrena. Ora, come si può intuire, la poesia è affine alla fede, ma non è interscambiabile, né un suo surrogato. La poesia, infatti, prevede un suo rapporto con le creature in comunicazione con se stesse, con gli altri e con l’intera creazione. La fede, da parte sua, prevede il rapporto delle creature con Dio, talora usando i medesimi schemi poetici che ci offre il nostro linguaggio, talora un silenzio che spinge alla semplice contemplazione. In sintesi la nostra poesia codificata da norme e regole letterarie è parlare agli uomini da uomini nel viaggio straordinario della vita fra gioie e difficoltà per interrogarsi o ricercarne il senso, anche quando lo sguardo si apre verso il cielo o le stelle, che sono, comunque, parte della materia di cui è composto l’intero universo. La preghiera, anche quando si avvale delle parole d’uomo, va oltre la concretezza della materia, per un volo che la trascende e la travalica. E’ di per sé uno straordinario rapporto fra creatura e Creatore di cui Gesù ci ha indicato le coordinate per la comunicazione. Non è un miracolo, è la nostra condizione di uomini fedeli al suo messaggio, anche, forse soprattutto, nelle nostre difficoltà del vivere.
Lorenzo Mandarino
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