La nostra vita è un lavoro in corso da consegnare al Padrone che ce l’ha donata. Tempo di politica. Tempo di governo. Tempo di riflessioni. Questo che viviamo ora è il tempo che gli Italiani in conseguenza delle ultime elezioni politiche hanno consegnato a un gruppo di persone allo scopo di organizzare per il popolo d’Italia le coordinate dello sviluppo della sua prossima storia. Un compito da far tremare i personaggi dell’incarico ricevuto! Ricevuto, spero, con onestà. Non per ricavarci onori e prebende ma per continuare a scrivere la storia degli Italiani che vivono il tempo che il Signore ha concesso e concede. Lo so : la realtà è diversa. Spesso, ma non sempre, la nostra storia sembra nel nostro immaginario affidata a pavoni più che ad operai nella vigna del popolo d’Italia. E’ il potere che lo consente? Oppure è l’uso che noi uomini ne facciamo per interessi nostri o di gruppo? Ognuno può dare la risposta che preferisce. La mia risposta è nell’analisi, nell’osservazione di quella corona di spine che fu messa sul capo di Gesù come re dei giudei prima di essere condannato alla morte di croce. Gesù nulla fece a caso, e soprattutto in quella dolorosa giornata della sua morte tutto ha un senso. La corona di spine sulla sua testa come re rappresenta il simbolo di ciò che è, o dovrebbe essere, il potere: un sacrificio perenne, non sempre remunerato; anzi un dolore (spine e sangue che ne scorreva) quasi insopportabile , e sputi più che onori. Questo è il messaggio che Gesù ha consegnato agli uomini quando intendono impegnarsi nella guida di un popolo o di una nazione: compito difficile, oneroso e scarsamente remunerato. Salire su palchi o tribune, seppure nei limiti della propria area ristretta, per ricevere onori, corone e profitti non rientra nei piani del nostro Creatore.

Lorenzo Mandarino