La puntata di Report e gli audio che “inchioderebbero” l’ex ministro Sangiuliano. Maria Rosaria Boccia scrive a Rai, pm acquisiscono puntata Report

“Ripristinare la verità” e “garantire il diritto di replica” in una vicenda “che continua a ledere la mia persona, il mio operato e la storia della mia famiglia”. Dopo la puntata di Report sulla vicenda che ha portato alle dimissioni dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, Maria Rosaria Boccia scrive all’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi, per chiedergli di intervenire sulle modalità con cui l’informazione della tv pubblica si sta occupando delle notizie che la riguardano, lodando da un lato la trasmissione di Rai3 e criticando dall’altro il Tg1 che non ha mai rettificato “le falsità” raccontate, a suo dire, da Sangiuliano nella nota intervista con il direttore Gian Marco Chiocci.

Oggi, intanto, la procura di Roma ha acquisito la registrazione della puntata di Report e, in particolare, l’audio della telefonata tra Boccia e il consigliere diplomatico del ministero Clemente Contestabile, relativa all’organizzazione del G7 Cultura della scorsa estate. Nel colloquio tra l’imprenditrice e Contestabile, che al momento non risulta indagato, si parla di una riunione organizzativa in vista dell’evento di Pompei. L’audio potrebbe essere stato acquisito per verificare se Boccia abbia avuto accesso a documenti riservati. I termini d’indagine sono, però, scaduti il 9 dicembre, anche se non è escluso che siano stati prorogati.
Sangiuliano risulta indagato dalla procura capitolina per peculato, in relazione ai viaggi fatti insieme a Boccia, e per rivelazione di segreto d’ufficio, in relazione alla presunta diffusione di informazioni sensibili relative agli spostamenti dei ministri al G7. Boccia risulta invece indagata per minaccia a corpo politico e lesioni.

  Inoltre i legali di Sangiuliano e della moglie Federica Corsini hanno presentato alla procura capitolina, oltre che a quella di Torre Annunziata, una denuncia per accertare chi abbia consegnato alla trasmissione di Rai3 gli audio, in particolare quello relativo alla conversazione telefonica tra i due coniugi.
I pm campani hanno aperto un fascicolo d’indagine per i reati di captazione abusiva di una conversazione privata e di rivelazione di atti coperti da segreto d’ufficio. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che a registrarla possa essere stata proprio Boccia, che poi l’avrebbe anche fatta pervenire a Report.
Intanto, oggi è stata Boccia a fare la propria mossa, scrivendo appunto a Rossi. “La stampa italiana – si legge nella sua lettera -, nella sua dimensione più istituzionale e non la popolazione, che anzi mi sostiene e mi incoraggia attraverso i social network e persino per strada, si è indignata esclusivamente per quella singola clip, ignorando colpevolmente il contesto più ampio e delicato in cui essa si inserisce”.
L’imprenditrice trova “inaccettabile che un ministro possa presentarsi al Tg1 e diffondere notizie false, poi smascherate proprio dalla puntata di Report. È altresì assurdo che il Tg1, a distanza di giorni, non abbia minimamente tentato di riportare la verità, smentendo le parole del ministro”. A fronte di queste argomentazioni, Boccia chiede formalmente a Rossi “d’intervenire con una smentita ufficiale”, garantendole “uno spazio televisivo adeguato e di pari risonanza rispetto a quello concesso al ministro”.

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