La pasta campana vince la sfida della qualità sui mercati e fa festa per il pastificio Setaro che compie 80 anni
É noto che la pasta rappresenta uno dei simboli per eccellenza della Campania nel mondo e il comparto conta nella regione oltre 500 aziende tra artigianali ed industriali. Il boom del Made in Italy, nonostante la flessione generale, continua a produrre più di 3,5 milioni di tonnellate l’anno ed è la Campania la regione con la maggiore concentrazione di pastifici, quindi la più produttiva del Sud: è Napoli a fare la parte del leone con 166 impianti, seguita da Salerno con 149 e poi dalle altre province (Avellino 83, Caserta 78 e Benevento 41). Ma la pasta, dicono gli esperti, è anche un prodotto salutare, alleato del buon umore e fonte di energia, che accelera il metabolismo utile anche nella dieta dei diabetici. Certo dipende da alcune variabili: dal tipo di trafila scelto e in questo caso sono quelle lunghe le più digeribili, dai condimenti e tra questi l’olio extravergine di oliva è da preferire su tutti, infine dalla cottura che va fatta al dente e il sale va aggiunto al secondo bollore. Ma si tratta dell’alimento cardine della dieta mediterranea a cui nessun italiano, in particolare campano, rinuncia e lo confermano innanzitutto i consumi degli ultimi quindici anni e poi l’incremento dell’export nazionale (+2,4%). Tra gli Stati più ‘mangioni’ prima di tutto ci sono Germania e Francia, a seguire Regno Unito, Stati Uniti e poi Giappone.
Due sono i comuni di eccellenza campani dediti all’arte bianca. In particolare Torre Annunziata, dove il clima mite, il mare di fronte, il Vesuvio alle spalle e l’assenza di correnti d’aria fredda da sempre proteggono e rendono perfetto questo luogo per realizzare la pasta. Oggi, delle 27 fabbriche di maccheroni esistenti un tempo nel comune vesuviano ne sopravvive una soltanto, il pastificio Setaro. Gestito dai fratelli Giovanni, Nunziato e Vincenzo Setaro – che tramandano la tradizione del nonno Nunziato – il pastificio festeggia gli 80 anni con un evento in programma domenica 2 giugno nell’azienda agricola vitivinicola Cantina del Vesuvio a Trecase.
“Da 80 anni puntiamo sull’artigianalità e sui metodi di essiccazione lenti compresi tra le 24 e le 120 ore – dicono all’azienda – per affrontare la sfida del mercato globale realizzando, con due macchine risalenti ai primi del Novecento, 200 chilogrammi di pasta in un’ora in oltre 100 formati”.
Altro polo “bianco” è la città di Gragnano che nel 2013 si è conquistata l’Indicazione Geografica: anche qui da centinaia di fabbriche situate in un territorio di meno di 15 kmq, la Valle dei Mulini, oggi ci sono numerosi produttori, riuniti nel Consorzio di Tutela.
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