LA MORTE DI DIEGO ARMANDO MARADONA – Salgonoa nove gli indagati per la scomparsa del Pibe de oro
La morte dell’uomo, non finiscono il mito e nemmeno i misteri sulla tragica scomparsa di Diego Armando Maradona. Nuove indagini in Argentina dopo la morte avvenuta il 25 novembre del 2020. Nove persone, sono finite nel mirino degli inquirenti tra cui gli avvocati del Pibe de Oro, Morla e Stinfale. I legali, secondo quanto sottolinea la stampa argentina sono stati denunciati insieme ad altre sette persone e sono accusati di aver fornito droga all’ asso argentino e di averlo «plagiato» per ottenere un ritorno economico. Le nove persone hanno ricevuto un avviso di garanzia e sono state convocate per essere interrogate al Tribunale di La Plata che indaga sulla presunta appropriazione dei beni di Diego Armando Maradona.
Nello specifico, gli indagati sono accusati di aver «fornito alcol, droghe e marijuana» al calciatore, per appropriarsi dei suoi beni e marchi al fine di ottenere un profitto economico. Oltre a Morla e Stinfale, dovranno comparire per una deposizione Christian Maximiliano Pomargo (cognato di Morla e assistente personale di Maradona), Vanesa Patricia Morla (sorella dell’avvocato), Maximiliano Trimarchi (autista di Maradona), Sergio Garmendia (segretario di Maradona), Carlos Orlando “Charly” Ibáñez (assistente personale di Maradona), Stefano Ceci (imprenditore italiano) e Sandra Iampolsky. L’azione penale è stata esercitata dal pubblico ministero María Cecilia Corfield e dal giudice Pablo Raele.
Si legge nell’atto del pubblico ministero, che avrebbero «limitato Maradona a contatti con parenti e amici intimi, sia di persona che per telefono, fornendogli alcol, droghe e marijuana, e manipolandolo psicologicamente. Allo scopo di appropriarsi dei suoi beni». Matias Morla dovrà presentarsi davanti al tribunale di La Plata il 22 marzo, Stinfale il giorno dopo. Mentre Stefano Ceci il 7 aprile.
I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.