LA CULTURA NON SI FERMA – Al Mann Pasqua con il cibo di Pompei e un viaggio nei depositi: sui social l’Archeologico Napoli ricette e anche l’Efebo in 3d
Il grano oggi alla base della pastiere, le mandorle, tipiche della nostra colomba: sulle tavole degli antichi pompeiani si può scoprire anche l’origine delle tradizioni pasquali. Nell’offerta social del Museo archeologico Nazionale di Napoli con l’hashtag #iorestoacasa dall’8 aprile parte un percorso nel cibo supportato da studi scientifici del progetto Res Rustica sulla collezione dei commestibili del MANN. Ma non solo, si potrà anche curiosare nei celebri depositi oppure scoprire in 3d l’Efebo di Via dell’abbondanza, il ‘lampadoforo’ che faceva luce nei più ricchi banchetti serali.
“I musei sono chiamati oggi ad una sfida speciale, che va oltre la divulgazione: curare con l’arte e la bellezza il nostro spirito, mantenere vivo il rapporto con la loro comunità e naturalmente lavorare per il futuro. Grazie ai social e alla digitalizzazione il MANN sta diffondendo contenuti originali e approfondimenti tematici” racconta il direttore Paolo Giulierini. Spaziando tra gli affreschi pompeiani ed i reperti di archeobotanica studiati dal Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II, si potrà cosi comporre un fantasioso menu dei pompeiani per le festività 2020. Un tema che potrà coinvolgere le famiglie e invitarle a valorizzare i prodotti del loro territorio in una Pasqua più che mai tra i fornelli. Perché tra fave, formaggio e piselli i rimandi con l’alimentazione degli antichi romani non mancano. In tema, anche la ricostruzione in 3D dell’Efebo appartenente alle collezioni del MANN.
Rilievi con laser e scanner, così come le operazioni di fotogrammetria, sono a cura di Acas 3D che li realizzò per la mostra su “L’arte di vivere al tempo di Roma” (Museo “Isidoro Falchi” di Vetulonia, 2017), mettendo a punto un modello digitale ad altissima risoluzione dell’Efebo, che oggi possiamo ammirare, per la prima volta anche su Facebook, come se fossimo dinanzi all’opera nelle sale del MANN. Con le immagini di “Sing Sing. Il corpo di Pompei” del fotografo Luigi Spina si entrerà invece nelle celebri celle dei sottotetti del Museo (catalogo appena uscito per 5 Continents Editions), lanciando uno sguardo oltre le inferriate, per cogliere, in bianco e nero, il fascino centinaia di lucerne, candelabri, vasellame, bronzi.
I lavori sui sottotetti e sulle coperture del MANN hanno avviato, infatti, e per la prima volta, un’imponente attività di catalogazione e schedatura dei reperti, cui è stata legata la procedura di sistemazione degli ambienti. I depositi in futuro saranno concepiti anche come meta per gruppi guidati. ”Il pensiero in questi giorni non può che andare all’indimenticabile primavera del 2019 e alla grande mostra Canova e l’antico, che fu una festa per tutta la città, ma la motivazione in tutti noi resta la stessa di quei giorni” conclude Giulierini.
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