Cercola – “Una decisione condivisa con la coalizione e presa esclusivamente per il bene della nostra città” così l’avvocato Vincenzo Fiengo sindaco di Cercola, dimessosi qualche giorno fa, spiega ai cittadini il perché del dietro front e soprattutto ciò che secondo lui gli ha dato la forza di continuare ad amministrare, nonostante problemi con la 219 e troppi dissidi interni alla sua maggioranza, per la verità mai stata unitissima. Tra poco tempo c’è da approvare in Consiglio il bilancio consolidato, in modo da poter sbloccare le assunzioni e dare una boccata d’ossigeno all’organico del Comune e Fiengo, nonostante la giovane età capitano di lungo corso della politica e della governance locale, vuole arrivarci con tutti i numeri, senza rischiare un colpo di stato. “Bisognerà inoltre cercare di risolvere la situazione relativa alle morosità del comparto delle residenze popolari ex 219, un mancato incasso che pesa sulle casse del Comune per circa centomila euro all’anno. Problematiche che hanno necessariamente bisogno di una salda e compatta gestione non solo dal punto di vista amministrativo ma anche politico: un eventuale commissariamento del Comune, ripete Fiengo, avrebbe potuto comportare uno stallo pericoloso” scrive il sindaco in un comunicato. “Ho capito di poter ritirare le dimissioni quando tutti abbiamo scelto di porre al centro i problemi della città, pur all’interno di una rinnovata dialettica politica”, ha spiegato il sindaco. In primis quindi: l’approvazione del Bilancio e poi il cambio in giunta e quindi anche in maggioranza. Forse non cadrà l testa dell’assessore Diego Maione (come chiesto dalla maggioranza nel documento di crisi presentato al sindaco secondo cui la coalizione di centro sinistra pare stia virando a destra, avvicinandosi anche ad Antonio Forte, oggi all’opposizione in Consiglio) ma di certo il Pd, oggi all’opposizione, nonostante le aperture del segretario e consigliere Antonio Tammaro, entrerà in giunta.