Istituto Landriani addio, anche l’ultimo sacerdote è andato via: lo storico palazzo porticese messo in nuovamente vendita
Portici – Landriani addio. Ora che anche l’ultimo degli scolopi (i sacerdoti appartenenti alla congregazione delle Scuole Pie, fondata nel 1617 da Giuseppe Calasanzio per l’educazione e l’istruzione della gioventù povera) è andato via e il complesso è stato messo in vendita, lo storico Collegio Landriani (scuole materne, elementari, medie e superiori) sarà per Portici, per tantissimi porticesi e non solo un importante ricordo. Il Palazzo Landriani è un edificio storico di Portici, sito in via Gravina, 8, appartenente al novero delle Ville vesuviane del Miglio d’oro. Il Palazzo fu fatto costruire nel 1748 da Don Giuseppe Maria di Lecce, avvocato e fratello del canonico della Cattedrale di Lucera, ed era noto come Palazzo Orsini Gravina. L’architetto autore del progetto fu Ignazio Cuomo. La cappella della S.S. Croce fu aggiunta nel 1752. Nel corso degli anni il palazzo cambiò diversi proprietari. Acquistato da Don Vincenzo Vella, a costui subentrarono gli Orsini di Gravina che apposero il loro stemma gentilizio sull’esedra. Dopo essere diventato di proprietà dei padri scolopi nel 1837, il palazzo ha subito ulteriori modifiche architettoniche nel novecento che gli hanno permesso di alloggiare il Collegio Landriani. La cappella ospita tre discrete tele raffiguranti la leggenda della Croce, opera di Lorenzo De Caro e datate 1756 e 1757. E dal balcone di questo palazzo che Maria Carolina d’Austria, regina di Napoli, esclamò: Che bella vista, regalando così il toponimo alla contrada ancora oggi nota come Bellavista.
Ultimamente è stata location utilizzata da Rai Fiction per scene importanti de Il Commissario Ricciardi, serie televisiva tratta dai racconti di Maurizio de Giovanni diretta da Alessandro D’Alatri, con Lino Guanciale come protagonista e la porticese Nunzia Schiano tra le interpreti. Per anni è stata Collegio ed Istituto Scolastico, con Scuola elementare, media, ginnasio e liceo classico; alle spalle ci sono campi di Basket, Calcio, Pallavolo ed una piccola palestra, elementi questi che consentono ancora oggi di poter utilizzare questi spazi con corsi ad hoc organizzati da alcuni professori per i ragazzi de quartiere, con l’ambito sportivo che rimane l’unica attività ancora presente in una struttura nella quale vivono ormai solo due sacerdoti. “La Gori spa – come scrive in un interessante approfondimento Alberto Gaurino su sulsud.it – negli anni passati aveva tentato di acquistare questa stupenda Villa Vesuviana, ma la trattativa sfumò, come sembra essere sfumata anche la trattativa con l’Università Pegaso che a Napoli, in Campania e in altre zone d’Italia è riuscita a stabilire le proprie sedi in palazzi storici come questo, salvandoli di fatto dal degrado. Alcuni interventi “tampone” per salvaguardarne la facciata sono stati effettuati nei mesi passati ma al momento all’orizzonte c’è il nulla”. Oggi definitivamente (nuovamente) rimesso in vendita.
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