Il piano industriale Adler prevederebbe chiusura a Somma ed esuberi per 200 unità: le critiche del segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci

Somma Vesuviana – Chiusura degli stabilimenti di Somma Vesuviana e Paolisi ed esuberi per 198 unità tra Campania e Puglia. È questo, in sostanza, il piano industriale che il gruppo Adler ha presentato nel corso dell’incontro al Mimit convocato per discutere della vertenza Dema. Ad illustrare il piano alle organizzazioni sindacali nella sede del ministero a Roma è stato il numero uno del gruppo attivo nel settore dell’automotive e dell’aeronautica, Paolo Scudieri.
“Abbiamo ufficialmente appreso dell’acquisizione da parte di Adler e del piano industriale. Un piano – dicono Fiom e Cgil Napoli e Campania – irricevibile che conferma le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi che parlavano, appunto, della chiusura dei due siti di proprietà della Dema in Campania, mentre quello di Brindisi verrebbe assorbito dal nuovo acquirente. Lunedì 17 febbraio è previsto un incontro tra le parti nel quale – concludono – auspichiamo il ritiro degli esuberi e un nuovo piano industriale di rilancio che non prevede la chiusura degli stabilimenti”.

“Le incertezze sul futuro di Dema restano intatte, anzi per certi versi, ascoltando questa mattina i lavoratori, emerge più di una preoccupazione. Ci sono due appuntamenti nell’immediato, al ministero del lavoro e al Mimit la prossima settimana. Ci aspettiamo finalmente chiarezza su un nodo strategico dell’apparato industriale di Napoli e dell’intera regione”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, incontrando questa mattina a Somma Vesuviana i lavoratori della Dema. “E’ necessario – secondo Ricci – un piano industriale che faccia davvero capire qual è il destino delle maestranze di Somma Vesuviana. Come dirigenti del sindacato saremo sempre al fianco di questi lavoratori per dare forza a una vertenza che si preannuncia difficile, siamo determinati a non mollare perché non vogliamo assistere ad un altro disimpegno, a un’altra chiusura di un sito che ha una storia ed è strategico nel comparto dell’aerospazio”.

“A pochi chilometri da qui, a Pomigliano e Nola – ha concluso Ricci – ci sono due stabilimenti della Leonardo, un grande polo del quale Dema deve continuare ad essere un elemento centrale, non solo nella programmazione industriale della regione ma anche nello scenario nazionale”.

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