IL MARE CHE BAGNA IL VESUVIO L’Arpac definisce i criteri: a Portici il mare è balneabile
Portici – Mare balneabile per il secondo anno consecutivo. Lo confermano i dati Arpac: secondo i campioni d’acqua raccolti nell’area delle Mortelle, il valore degli enterococchi intestinali risulta di 192 su un massimo consentito di 200 ogni 100 ml ; ampiamente al dì sotto dei limiti invece la presenza di escherichiacoli: 222 sul limite di 500 ogni 100ml. L’amministrazione però quest’anno punta al raddoppio delle aree balneabili lungo la costa. Il tratto di mare antistante Villa d’ Elbeuf , a sorpresa, è stato classificato di “eccellente” pulizia, data la bassissima presenza di batteri. Anche nell’area dell’ex Bagno Rex i risultati delle analisi indicano un mare pulito entro i limiti di pericolosità. La balneabilità per queste zone non è stata però ancora assegnata a causa dei dati meno incoraggianti raccolti in passato. “Già da quest’anno abbiamo chiesto all’Arpac l’approvazione per assegnare il nulla osta per la balneabilità – ha detto l’assessore all’ambiente Franco Santomartino – In questi anni abbiamo realizzato una serie di lavori per la riqualificazione della zona costiera e per la pulizia del mare, tra cui il collettore dove da mesi confluiscono gli scarichi fognari che un tempo arrivavano a mare. Attendiamo i risultati delle prossime campionature delle acque che saranno effettuati entro maggio e, proprio grazie agli interventi realizzati, speriamo di poter avere finalmente l’intera costa di Portici balneabile già da quest’anno”. Ma come è possibile che il mare di Portici risulti balneabile se è circondato da zone costiere considerate inquinate? “Negli ultimi anni sono cambiati i criteri di valutazione per l’inquinamento delle acque, i tempi e le relative normative ministeriali per l’assegnazione della balneabilità – spiega Claudia D’Avino, biologa e consulente ambientale – I collettori fognari lungo la costa hanno interrotto la presenza di acqua dolce favorendo l’azione dell’acqua di mare che ostacola la presenza dei batteri”.
Valerio Di Salle
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