Il libro di Carlo Spagna per non dimenticare le vittime del mostro e degli assassini
Sulla copertina c’è la foto in bianco e nero di una bellis- sima donna abbracciata a due splendide bambine. Ma basta sfogliare le prime pa- gine per capire che quei mo- menti felici non torneranno più. Spezzati da un caso di pedofilia seguito da un omi- cidio per vendetta. È la storia di Teresa Buonocore, la ma- dre di Portici che denunciò l’uomo che aveva abusato di una delle figlie e per il suo coraggio fu assassinata il 20 settembre 2010. Una feri- ta ancora aperta raccontata nel libro “Teresa B:”, scritto per le edizionni Iuppiter dal giudice Carlo Spagna, che come presidente della Corte d’Assise guidò il processo di primo grado concluso con la condanna all’ergastolo di Enrico Perillo, il mandante del delitto, già condanna- to per le violenze ai danni della bambina. Alla figlia di Teresa, oggi maggiorenne, è dedicato il libro e a lei saran- no devoluti i proventi delle vendite. “Credo che le Istituzioni abbiano un debito nei confronti di Teresa e di questa ragazza. Un debito non solo morale o giudiziario, ma anche economico”, dice a Repubblica in un’intervista a Dario Del Porto il magistrato, da pochi mesi in pensione dopo 42 anni in toga durante i quali si è occupato di de- litti come l’omicidio di Elisa Claps a Potenza e l’agguato in cui perse la vita, duran- te la faida di Scampia, l’in- colpevole Attilio Romanò. Oggi con Teresa B. racconta una storia nera fatta di tan- te piccole storie che non ridanno dignità alla famiglia della vittima, mai risarcita nè per le violenze nè per l’omicidio in quanto il mandante Enrico Perillo, dal carcere si spogliò con una delega ad un notaio di tutti i suoi beni.
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