Il Comune di San Sebastiano al Vesuvio e quello di Casoria si costituiscono parte civile contro l’assassino di Santo Romano, domani l’autopsia
San Sebastiano al Vesuvio – Due Comuni, quello di Casoria da dove proveniva Santo Romano, la giovane promessa del calcio barbaramente uccisa da Luigi D.M. diciassettenne fermato dai carabinieri il giorno dopo l’omicidio e il Comune di San Sebastiano al Vesuvio, dove invece si è consumato l’ennesimo fatto di sangue, si costituiranno parte civile al processo per dare giustizia al povero campione dell’Asd Micri. “ Il Comune di Casoria sarà presente in tribunale nel processo per l’omicidio di Santo Romano: vogliamo che sia fatta giustizia per un nostro figlio”. Così il sindaco di Casoria Raffaele Bene ha annunciato che il Comune si costituirà parte civile nel processo che, una volta chiuse le indagini, si aprirà per la morte di Santo Romano, il 19enne ucciso nella notte tra venerdì e sabato a San Sebastiano al Vesuvio dopo aver provato a far da paciere in una lite nata per futili motivi. Una scelta emersa a margine del Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza, tenutosi a San Sebastiano domenica sera, e convocato nell’immediatezza dei fatti dal prefetto Michele Di Bari. “Al processo ci costituiremo parte civile con il Comune di Casoria a sostegno della famiglia di Santo e coinvolgeremo le associazioni anticamorra al fine di dare un supporto qualificato.
Ai tanti presenti ho chiesto di sostenere con amore la famiglia, provando a colmare il vuoto fisico di una inconsolabile perdita” è stato ivece il commento del sindaco di San Sebastiano al Vesuvio Peppe Panico. Nel pomeriggio di sabato il pm della Procura per i Minorenni ha emesso il fermo nei confronti del 17enne, accusato di omicidio e tentato omicidio; l’udienza di convalida ci sarà domani, 5 novembre e sempre domani sarà conferito l’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo del giovane calciatore, dopo la quale sarà possibile effettuare i funerali. Dal canto suo l’assassino che dopo aver tentato di “estraniarsi” dalla vicenda ha confessato, attraverso il suo legale sta tentando la via della parziale infermità mentale appellandosi ad una perizia svolta su indicazione del tribunale per i minori nell 2022. “La perizia – spiega l’avvocato di Luigi D.M. Luca Raviele – è stata eseguita in merito ad un procedimento legato ad un’aggressione subita in casa dalla madre, verrà fornita al giudice e sarà la base della richiesta per accertare se il minorenne era in grado di intendere e di volere. Il giovanissimo, identificato dai carabinieri e portato in caserma, aveva dapprima negato le responsabilità per poi confessare; aveva sparato, aveva detto, per difendersi da un gruppo di coetanei che lo avevano accerchiato, aggiungendo che il litigio sarebbe nato dopo una spallata. Dichiarazioni smentite da chi c’era quella maledetta notte e dalle telecamere acuisite subito dai carabinieri e dai vigili urbani su disposizione della Procura minorile.
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