Il Comandante “disoccupato”: il Comune di Pomigliano firma la decadenza di Luigi Maiello da dipendente comunale
Pomigliano d’Arco – Il Comune di Pomigliano d’Arco dopo aver riscontrato evidenti, gravi e continue irregolarità commesse dal dott. Luigi Maiello, sia nella presentazione dei requisiti per la partecipazione al concorso per il posto di comandante della polizia municipale locale, sia per i precedenti incarichi, ha oggi decretato, attraverso l’organo amministrativo deputato, la decadenza dello stesso Maiello da dipendente del Comune di Pomigliano d’Arco. In una nota dall’ente guidato dal sindaco Lello Russo. «Sono rimasto male, perché ho assunto io Maiello alla dirigenza della Polizia municipale a Pomigliano nel 2010, e sempre io, dopo il concorso, l’ho riassunto nel 2020. Ma ci siamo trovati di fronte a documenti che ci hanno lasciati perplessi, e non potevamo fare altro che decretare la decadenza dell’ex comandante. Abbiamo controllato e ricontrollato – ha spiegato Russo – abbiamo incaricato gli uffici legali per verificare che tutto fosse in regola. Ma sono state riscontrate irregolarità nella presentazione dei documenti, anche per quanto riguarda la copertura di precedenti incarichi in altri Enti. Non potevamo fare altro che determinare la decadenza di Maiello». Le questioni, però sembrano del tutto diverse, tanto che in campagna elettorale proprio il sindaco Russo in più occasioni (è stato denunciato per questo, ed è indagato) non ha usato parole di stima per il Comandante Maiello. «Peraltro, mi sento accusare del fatto che la decadenza sarebbe una ritorsione contro Maiello. Niente di più falso ed è testimoniato dalla sentenza di pochi giorni fa in cui un giudice del lavoro non solo ha rigettato un ricorso per mobbing di Maiello nei nostri confronti, ma lo ha motivato soprattutto sottolineando che da parte mia e dell’Amministrazione non c’è mai stata alcuna ritorsione nei suoi confronti».
Conclude Russo, sindaco al suo ottavo mandato in una città che si ostina ad affermare come “camorra free”, quando un giorno sì e l’altro pure, nonostante la presenza di forze dell’ordine sul territorio, avvengono sparatorie o stese. E non solo nelle “palazzine popolari”. La camorra non c’era nemmeno quando a fine anno furono incendiate le auto in dotazione al comando di polizia municipale. Quelle auto erano state sequestrate al clan, che però a Pomigliano d’Arco non c’è. Maiello e la sua squadra erano riusciti a mettere le mani sull’affare cemento in città. Non solo veri e propri complessi residenziali fuori dal centro città, ma finanche in luoghi una volta storici e rappresentativi per la Città delle Fabbriche. Aumenti di cubature volumetriche che secondo Maiello e l’ex sindaco Del Mastro non erano autorizzate. Gianluca Del Mastro fu sfiduciato e mandato a casa. È stato il primo esempio concreto di “accordo” tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Dopo Del Mastro, il ritorno di Lello Russo.
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